Alte dosi di vitamina D per ridurre le esacerbazioni nel paziente con BPCO?

Bassi livelli sierici di 25-idrossivitamina D sono stati associati a più bassi livelli di FEV1, ad un alterato controllo immunologico ed a aumentato rischio di infiammazione delle vie aeree. Poiché molti pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) presentano carenza di vitamina D, gli effetti della supplementazione di vitamina D potrebbe andare ben oltre la prevenzione dell’osteoporosi. L’obiettivo di un recente studio belga (randomizzato, monocentrico, in doppio cieco, controllato con placebo), è stato quello di valutare se la supplementazione con alte dosi di vitamina D potesse ridurre l’incidenza delle riacutizzazioni della BPCO. Sono stati arruolati nell’ospedale universitario di Leuven 182 pazienti con BPCO (da moderata a molto grave) e con una storia di recente esacerbazione, a cui sono stati somministrati 100.000 UI di vitamina D o di placebo ogni 4 settimane per 1 anno. L’esito primario era il tempo alla prima esacerbazione. Gli outcome secondari erano: tempo alla prima esacerbazione, tempo alla prima ospedalizzazione, tempo alla seconda esacerbazione, FEV1, qualità della vita e mortalità. Si è osservato un significativo aumento medio dei livelli di vitamina D nel gruppo trattati rispetto al gruppo placebo (media differenza tra i gruppi 30 ng/mL [95% CI, 27-33 ng/ml], p <0.001 ). Non vi è stata differenza significativa tra i due gruppi (hazard ratio 1.1 [CI 0.82-1.56], p = 0.41) nel tempo medio alla prima esacerbazione, tassi di riacutizzazione, FEV1, ospedalizzazione, qualità della vita e mortalità. Tuttavia un’analisi post hoc, effettuata in 30 partecipanti con grave deficit di vitamina D (livelli sierici di 25-[OH] D livelli inferiori a 10 ng/ml) al basale, ha mostrato una significativa riduzione delle esacerbazioni nel gruppo trattato con vitamina D (rate ratio 0.57 [CI 0.33-0.98], p = 0.042). La principale limitazione dello studio è costituita dall’essere stato condotto in un singolo centro con un piccolo campione di pazienti. Questo studio in cui il deficit severo di vitamina D è risultato essere un prerequisito per la risposta alla supplementazione nei pazienti BPCO ha sollecitato una discussione interessante tra gli editorialisti, in particolare sulla necessità di chiarire – anche con studi successivi – il rapporto tra rischi e benefici nella supplementazione con vit. D nei pazienti con disfunzione respiratoria.

Leohuck A et al. Ann Intern Med 2012; 156: 105-114
Gold DR and Manson JE. Ann Intern Med 2012; 156: 156-157

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