Diabete, controllo pressione non condiziona qualità di vita
Nei pazienti con diabete di tipo 2 un controllo intensivo della pressione arteriosa (<120 mmHg) – rispetto a un approccio standard (130-139 mmHg) – non produce un impatto clinicamente significativo, né in senso positivo né in senso negativo, sulla depressione o sulla qualità della vita relativa alla salute (Hrql) riferita dai soggetti. Sembra dunque smentita l’ipotesi che il perseguimento di un target più ambizioso di valori pressori nei soggetti diabetici di tipo 2 implichi una condizione di maggiore benessere. Quanto meno a giudicare dai risultati di una sperimentazione statunitense effettuata su 1.028 soggetti partecipanti al sottostudio Hrql del trial Accord (Action to control cardiovascular risk in diabetes) Bp, i quali avevano completato la visita iniziale e una o più delle valutazioni di Hrql a 12, 36, o 48 mesi. A più di 4 anni di follow-up non si sono notate differenze significative in 5 misure di Hrql su 6. I pazienti assegnati al controllo pressorio intensivo, rispetto al gruppo standard, hanno fatto registrare un peggioramento significativo dei punteggi al questionario sullo stato di salute “Medical outcomes Study 36-item short-form health survey”. Tali cambiamenti però non sono apparsi clinicamente significativi e i reperti si sono mantenuti lungo tutti i sottogruppi prespecificati.
Diabetes Care, 2012 May 14. [Epub ahead of print]
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