Fitosteroli e proteine della soia
I fitosteroli rappresentano un valido aiuto non farmacologico per il controllo della colesterolemia. Accanto allo sviluppo di prodotti a base di latte arricchiti con steroli vegetali sta aumentando l’attenzione verso i prodotti a base di soia che potrebbero rilevarsi anche più efficaci poichè ai benefici ipocolesterolemizzanti dei fitosteroli si aggiungono quelli delle proteine della soia.
L’efficacia dei fitosteroli nella riduzione delle concentrazioni ematiche di colesterolo totale e LDL è stata valutata in numerosi tipi di alimenti, la maggior parte delle sperimentazioni sono state realizzate testando creme spalmabili o prodotti lattiero-caseari.
Come alternativa ai latticini, spesso causa di intolleranze alimentari, sono presenti in commercio numerosi prodotti a base di soia. Tuttavia le sperimentazioni riguardanti l’efficacia degli alimenti a base di soia addizionati con fitosteroli per aiutare gli ipercolesterolemici intolleranti al lattosio sono ancora scarse.
Un gruppo di ricercatori francesi de l’Université de Nantes ha pubblicato sulla rivista Lipids in Health and Disease uno studio riguardante l’efficacia di un drink di soia arricchito con steroli vegetali sul miglioramento del profilo lipidico in soggetti moderatamente ipercolesterolemici.
Lo studio randomizzato, doppio cieco, controllato con placebo, monocentrico, ha coinvolto 50 soggetti di nazionalità francese, 19 uomini e 31 donne di età compresa tra 19 e 65 anni, con una moderata ipercolesterolemia non trattata farmacologicamente.
Dopo un periodo preventivo di 2 settimane di dieta controllata è iniziata la somministrazione giornaliera di un drink di soia (200 ml) arricchito con 2,6g di esteri di steroli vegetali (equivalenti a 1,6g al giorno di steroli vegetali) oppure senza steroli vegetali (gruppo di controllo) per 8 settimane.
Il consumo della bevanda avveniva a colazione o durante la mattinata e i partecipanti sono stati invitati a proseguire l’abituale dieta affiancata dall’abituale attività fisica.
Le concentrazioni plasmatiche dei lipidi sono state misurate all’inizio dello studio, dopo 4 settimane e dopo 8 settimane.
Dopo 8 settimane di trattamento si è osservata una riduzione significativa del colesterolo totale e LDL (pari al 7% , in accordo con precedenti studi che riportavano risultati nell’ordine di almeno il 5% rispetto al controllo), mentre trigliceridi e HDL non hanno subito variazioni. Le riduzioni medie sono state maggiori rispetto al gruppo di controllo che non ha mostrato cambiamenti significativi del profilo lipidico.
I ricercatori hanno anche verificato il livello di soddisfazione dei soggetti coinvolti nello studio riguardo al drink di soia: il sapore è stato ritenuto accettabile, il consumo è avvenuto preferenzialmente al mattino, inoltre il prodotto è stato ben tollerato e non ci sono state differenze di apprezzamento tra il drink di controllo e quello arricchito con fitosteroli.
I ricercatori valutano perciò che questo possa essere un prodotto molto interessante per controllare l’ipercolesterolemia lieve e moderata considerando anche che la compliance dei soggetti coinvolti nello studio è stata molto alta.
Elevate concentrazioni ematiche di colesterolo totale e LDL sono tra i principali fattori di rischio per lo sviluppo di patologie cardiovascolari.
Un’adeguata alimentazione, povera di grassi saturi e colesterolo, è la base per il trattamento non farmacologico dell’ipercolesterolemia quando è lieve o moderata.
In questo contesto, il consumo regolare di alimenti arricchiti in fitosteroli e l’assunzione di fibre sono utili strumenti per aumentare l’effetto di una dieta volta alla riduzione del colesterolo totale e LDL.
Numerosi studi clinici evidenziano che il consumo giornaliero di 2 g di fitosteroli si traduce in una riduzione delle LDL pari a circa il 10%, a questo va spesso aggiunta l’azione benefica di una dieta povera di grassi, infatti, chi è attento alla propria salute mette in atto tutta una serie di comportamenti alimentari e di stile di vita atti al miglioramento delle proprie condizioni fisiche.
Gli steroli vegetali sono composti naturali presenti nella parete cellulare di numerosi alimenti come la frutta secca a guscio, cereali, verdura e semi. La loro struttura chimica è simile a quella del colesterolo, differisce solo per la presenza di un gruppo metile o etile in più al C-24.
Gli steroli vegetali hanno la funzione di ridurre il colesterolo, principalmente per competizione durante la formazione delle micelle: spiazzano il colesterolo che così viene assorbito con minore efficacia a livello intestinale.
Tradizionalmente gli steroli vegetali vengono incorporati in prodotti ad elevato contenuto di grassi come le creme spalmabili e le margarine che servono da matrice in virtù della loro buona solubilità.
Una meta-analisi, randomizzata, controllata con placebo, ha verificato che l’uso di una matrice grassa a cui sono stati aggiunti steroli vegetali ha portato ad una riduzione delle LDL nell’ordine del 6,7% fino all’11,3% in base alla dose somministata.
Studi che hanno coinvolto adulti con ipercolesterolemia lieve, riportano che il consumo di steroli vegetali addizionati a creme spalmabili porta ad una riduzione delle LDL pari al 5,4%, mentre il consumo di latte e yogurt arricchiti comporta una riduzione del 7,1% e del 6% rispettivamente.
Più recentemente sono state indagate le proprietà ipocolesterolemizzanti di alimenti a basso contenuto di grassi arricchiti con fitosteroli, come yogurt, yogurt magri, latte, bevande a base di yogurt o di latte e succhi di frutta. Questi prodotti, associati ad una dieta povera di grassi saturi, svolgono un effetto interessante per un efficace controllo dell’ipercolesterolemia.
Nonostante tutti questi studi, sono state condotte relativamente poche indagini sui prodotti non a base di latte come ad esempio i prodotti a base di soia che sono poveri di grassi saturi e possono essere una matrice alimentare appropriata per l’aggiunta di steroli vegetali.
Dati epidemiologici indicano che le popolazioni asiatiche che consumano soia come alimento principale della dieta hanno un minor rischio di sviluppare patologie cardiovascolari rispetto a coloro che seguono un’alimentazione di tipo occidentale. Inoltre, alcuni studi clinici hanno evidenziato un benefico effetto delle proteine della soia come parte di una dieta a basso contenuto di grassi che ha portato a una significativa riduzione delle LDL.
Quindi, oltre ai già disponibili prodotti a base di latte arricchiti con steroli vegetali, gli alimenti a base di soia addizionati con steroli vegetali potrebbero essere usati come un’ulteriore opportunità alimentare per le persone ipercolesterolemiche poichè ad essi sono associati benefici cardiovascolari dovuti sia alle proteine della soia sia ai fitosteroli.
Tutti questi dati sono molto incoraggianti e fanno ben sperare sulle potenzialità di questi prodotti nel contrastare il rischio cardiovascolare, tuttavia seviranno ulteriori studi per verificare la reale efficacia degli alimenti arricchiti con fitosteroli, infatti, non tutte le ricerche hanno riportato dati positivi.
Numerosi studi evidenziano dati inconsistenti riguardo agli effetti dei prodotti a basso contenuto di grassi arricchiti con fitosteroli, mentre altri studi riportano l’efficacia di tali prodotti nella riduzione del colesterolo ematico.
Il livello di solubilizzazione e dispersione degli steroli vegetali e il momento dell’assunzione sembrano essere le principali cause della variabilità dei risultati.
Poichè gli steroli vegetali riducono l’assorbimento intestinale del colesterolo attraverso competizione, sembra plausibile che i fattori che influenzano il transito gastrointestinale possano influire sull’efficacia degli steroli vegetali.
In base a questa ipotesi l’assunzione di prodotti arricchiti con fitosteroli risulterebbe più efficace in concomitanza con un pasto principale come il pranzo o la cena piuttosto che durante la colazione o in un altro momento della giornata.
Questo studio ha voluto verificare l’efficacia di un drink di soia arricchito con fitosteroli partendo dai risultati di studi clinici che evidenziano come il consumo giornaliero di 25-50 g di proteine della soia possa condurre ad un effetto ipolesterolemizzante con una riduzione delle LDL dal 4% all’8%.
Se da una parte i fitosteroli riducono l’assorbimento intestinale del colesterolo, le proteine della soia si pensa possano ridurre le concentrazioni ematiche di colesterolo attraverso una riduzione della sintesi di questa sostanza a livello epatico o attraverso un aumento della clearance plasmatica. Perciò si potrebbe ipotizzare che la combinazione di proteine della soia e fitosteroli possa svolgere un effetto additivo e modificare favorevolmente il profilo lipidico.
Serviranno sicuramente ulteriori studi per verificare un eventuale effetto sinergico delle proteine della soia associate ai fitosteroli.
Contrariamente a quanto aspettato, in questo studio il drink di soia di controllo non ha prodotto significativi cambiamenti nel profilo lipidico dei partecipanti. Il risultato neutro potrebbe essere dovuto sia all’assenza dei fitosteroli sia alla ridotta presenza delle proteine della soia in quella particolare formulazione.
Sebbene basse dosi di prodotti contenenti proteine della soia non possano da sole permettere una riduzione della colesterolemia, rappresentano tuttavia un’ottima matrice per l’incorporazioe di steroli vegetali, inoltre, i prodotti della soia non inducono significative modifiche nè dell’introito energetico giornaliero nè delle abitudini alimentari e ciò consente un’ottima compliance nel tempo.
Bisogna inoltre considerare che la sostituzione controllata dei prodotti a base animale con prodotti a base di soia nella dieta può ridurre l’apporto di grassi saturi e colesterolo, contribuendo al miglioramento del profilo lipidico e alla potenziale riduzione del rischio cardiovascolare.
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