Meno calorie da giovani, proteggono l’ovaio da tumore

23 Ago 2012 Ginecologia

Una moderata restrizione energetica alimentare protratta per un lungo periodo di tempo durante l’infanzia o la prima età adulta può causare a distanza di tempo un’azione protettiva nei confronti del cancro ovarico. Lo dimostra uno studio retrospettivo, condotto da Leo J. Schouten, dell’Università di Maastricht (Olanda), che ha verificato come ai periodi di nutrizione cronicamente ridotta e addirittura di carestia verificatisi negli anni ’30 e ’40 in varie zone dei Paesi Bassi, specie nelle città più grandi, corrispondessero dopo molti anni tassi inferiori della neoplasia. A 62.573 donne di età compresa tra 55 e 69 anni nel 1986, quando ha preso avvio il Netherland cohort study, è stato chiesto di compilare un questionario sulle proprie abitudini alimentari e su altri fattori di rischio oncologico; in seguito le partecipanti sono state seguite tramite il Registro olandese dei tumori. Dopo un follow-up di 16,3 anni si sono resi disponibili per le analisi casi-coorte 364 casi di cancro ovarico epiteliale invasivo. All’analisi multivariata, il rischio di cancro ovarico è risultato inferiore per le partecipanti con un padre disoccupato durante gli anni ’30 (hazard ratio: 0,70) rispetto a quelle con un padre con un lavoro, così come è apparso ridotto nelle donne che vivevano in una grande città durante il periodo della Seconda guerra mondiale (0,69) rispetto a quante si trovavano a quel tempo in aree rurali.

PLoS One, 2011; 6(11):e27960

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