Sindrome coronarica: con angioTac dimissioni più sicure
Nei reparti di emergenza – dove è elevato il numero di ricoveri per sospette sindromi coronariche – l’impiego dell’angioTac, dall’alto potere predittivo negativo, nei soggetti a basso-medio rischio aumenta le dimissioni sicure. La strategia, messa a punto per verificare rapidamente se il dolore del paziente sia di origine cardiaca o meno, è stato ideato e sperimentato con successo in un trial multicentrico da una task-force di radiologi e cardiologi interventisti statunitensi coordinata da Harold I. Litt, della University of Pennsylvania. I clinici hanno assegnato in modo randomizzato, e in proporzione 2:1, 1.370 pazienti presentatisi nel dipartimento di emergenza con i sintomi di una possibile sindrome coronarica acuta in due gruppi: il primo (n=908) avviato all’esecuzione di un’angioTac, il secondo (n=462) a ricevere un’assistenza tradizionale. Su 640 pazienti che hanno effettuato un esame angioTac con esito negativo, nessuno è morto o ha subito un infarto miocardico entro 30 giorni (outcome primario di sicurezza). Rispetto ai pazienti sottoposti a cure standard, il gruppoo angioTac ha fatto registrare un tasso più elevato di dimissioni dal dipartimento (49,6% vs 22,7%), un tempo inferiore di degenza (in media: 18 ore vs 24,8) e una quota maggiore di identificazioni di malattie coronariche (9% vs 3,5%).
N Engl J Med, 2012; 366(15):1393-403
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