Sistemi di supporto decisionale, evidenze carenti sugli outcome
I sistemi di supporto alle decisioni in ambito clinico (clinical decision-support systems, Cdss) – sia quelli disponibili in commercio sia quelli sviluppati a livello locale – sono efficaci nel miglioramento dei parametri dei processi assistenziali in differenti setting e i loro benefici sono ormai evidenti al di fuori delle esperienze accademiche anche se, in realtà, le evidenze relative agli outcome clinici, economici e organizzativi sono ancora scarse. Sono le considerazioni conclusive di una revisione sistematica effettuata da Tiffani J. Bright, della Duke University School of Medicine di Durham (Usa), e colleghi, su 148 trial controllati randomizzati. Di questi, 128 (86%) avevano indagato le misure di processo assistenziale, 29 (20%) si erano focalizzati sugli outcome clinici, e 22 (15%) erano centrati sull’analisi dei costi. Nonostante gli studi esaminati fossero eterogenei per interventi, popolazioni, setting e outcome, è emerso come tutti i tipi di Cdss avessero determinato un miglioramento nelle misure correlate all’erogazione di servizi preventivi (n=25; odds ratio, Or: 1,42), alla richiesta di esami clinici (n=20; Or: 1,72) e alla prescrizione di terapie (n=46; Or: 1,57). «Ulteriori studi» scrivono gli autori «dovrebbero indagare come si possa espandere il contenuto dei Cdss allo scopo di gestire simultaneamente condizioni di comorbilità, e come questi sistemi possano essere integrati nel modo più efficace nel flusso di lavoro assistenziale e implementati nei diversi setting».
Ann Intern Med, 2012 Apr 23. [Epub ahead of print]
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