Tracciante Pet predittivo del deterioramento cognitivo

31 Ott 2012 Neurologia

Un’équipe di scienziati dell’University of California di Los Angeles (Ucla), guidati da Gary W. Small, che aveva messo a punto una tecnica di imaging per identificare alcuni cambiamenti neurologici associati alla demenza, riporta ora che il metodo ha fornito previsioni corrette del declino cognitivo su un periodo di 2 anni. Il gruppo di lavoro aveva messo a punto un marcatore chimico denominato [18F]Fddnp, che si lega alle placche di proteina amiloide e ai grovigli neurofibrillari caratteristici dell’Alzheimer e che può essere rilevato attraverso una tomografia a emissione di positroni (Pet). I ricercatori hanno utilizzato questa metodica su un campione di 43 persone di mezza età o anziane senza segni di demenza, di cui 22 con invecchiamento cerebrale normale e 21 con declino cognitivo lieve, che sono state seguite con un follow-up della durata di due anni. Valori più elevati del legame del marcatore Fddnp, riscontrati all’inizio della sperimentazione sia a livello globale che nella regione frontale e nella corteccia cingolata posteriore, si sono correlati in entrambi i gruppi a un deterioramento della memoria e delle funzionalità cognitive in settori come il linguaggio, l’attenzione e le abilità visuospaziali nel corso dei due anni successivi. Nel gruppo con deterioramento cognitivo lieve, sei soggetti hanno sviluppato l’Alzheimer e i loro livelli iniziali del legame del marcatore nelle aree frontali e parietali del cervello era risultato particolarmente elevato.

Arch Neurol, 2012; 69(2):215-22

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