Strategie di prevenzione: Pap-test ogni tre anni e test Hpv

Il Pap-test ogni anno? Non serve più, basta una volta ogni tre anni, insieme al test virale per l’Hpv. A dichiararlo, sulla base dei più recenti studi italiani e internazionali, è Umberto Veronesi, direttore dell’Istituto europeo di oncologia di Milano (Ieo), in occasione dello Ieo Day, svoltosi a Milano il 28 maggio e dedicato alle “Nuove cure a misura di donna”. Meno esami, quindi, ma più efficaci, anche perché, sempre secondo Veronesi, «nei tumori ginecologici sono avvenuti i cambiamenti più significativi nella lotta al cancro degli ultimi 50 anni». Proprio grazie al nuovo test virale associato al Pap-test, il cancro al collo dell’utero è stato ridotto all’incidenza minima, e si avvia a scomparire grazie alla vaccinazione anti-Hpv. Tra le scoperte più importanti, inoltre, l’azione preventiva della pillola anticoncezionale per il tumore alle ovaie. Come afferma Veronesi, infatti, «la pillola anticoncezionale, se presa per almeno 15 anni, protegge il 50% delle donne da questo tipo di cancro». Ma non solo. Il tumore alle ovaie potrà presto essere diagnosticato in fase molto precoce, attraverso un semplice esame del sangue, aumentando in maniera significativa le possibilità di guarigione, mentre il tumore al collo dell’utero è sempre più spesso operabile mantenendo la capacità procreativa. Risultati importanti, quindi, che devono essere accompagnati però da una corretta e diffusa cultura della prevenzione. «La scienza ha fatto enormi passi in avanti» conclude Veronesi «mentre la cultura della prevenzione è rimasta indietro. Per questo è importante che medici e pazienti comprendano i progressi nella lotta ai tumori ginecologici».

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