Terapia ormonale sostitutiva: profilo aggiornato
Quattro ricercatori appartenenti a due centri dell’Oregon hanno avviato una revisione sistematica degli studi randomizzati, pubblicati a partire dal 2002 sui principali archivi scientifici, che hanno valutato la terapia ormonale in menopausa come strategia di prevenzione primaria delle cronicità. Il progetto scientifico Women’s health initiative, con 11 anni di follow-up, ha fornito la maggior parte dei risultati applicabili alle donne americane in post-menopausa. Ne è emerso che la combinazione di estrogeno e progestinico è stata efficace nel ridurre il rischio di fratture (46 in meno ogni 10.000 donna-anno) ma ha aumentato i casi di carcinoma mammario (+8 in più per 10.000 donna-anno), ictus (+9), trombosi venosa profonda (+12), embolia polmonare (+9), decesso per cancro al polmone (+5), malattia alla cistifellea (+20), demenza (+22) e soprattutto incontinenza urinaria (+872, sempre per 10.000 donna-anno). La terapia a base di solo estrogeno, oltre a ridurre le fratture (56 in meno ogni 10.000 donna-anno) ha diminuito i casi di tumore al seno (8 in meno) e di decessi (2 in meno), ma si è associata a un aumento di ictus (+11), trombosi venosa profonda (+7), malattia alla cistifellea (+33) e ancora incontinenza urinaria (+1.271). I risultati non hanno presentato differenze significative in funzione dell’età o di condizioni di comorbilità.
Ann Intern Med. 2012 May 28. [Epub ahead of print]
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