La luce verde che elimina le macchie della pelle
Inizia la stagione autunnale, periodo che predispone nuovamente agli approcci di natura dermoestetica: il solleone e la forte irradiazione ultravioletta alle nostre latitudini cede il passo e pertanto da questo periodo si possono riaccendere i riflettori sulle varie tecniche di Ringiovanimento cutaneo.
Una delle più recenti metodiche dermoestetiche di tipo laserterapico è il Laser Q-switched a 532 nm – una vera e propria “Luce verde” che viene erogata in piccolissime frazioni di secondo (max 6 nanosecondi) in grado di eliminare, anche in una sola seduta, le Macchie della pelle.
Il suo impiego, nasce proprio per un approccio ultra-selettivo nei confronti delle “iperpigmentazioni melanocitiche benigne” (dal Cloasma / Melasma alle Lentiggini solari alle Macchie localizzate sul volto, sul decoltèe, sulle mani, sulle braccia e gambe)
Tutto il corpo può essere trattato e questo Laser, per via della sua selettività e della rapidità di esecuzione è praticamente indolore e fra tutti quello con minori rischi i effetti indesiderati.
La macchia colpita, difatti, diviene subito “bianca” (per un effetto simile al “frost“) per poi divenire più scura per pochi giorni (il pigmento colpito, difatti, entra nel normale turnover epidermico salendo in superficie e quindi apparendo più scuro) fino ad una disepitelizzazione impercettibile che elimina in modo permanente, la macchia.
Chi può sottoporsi al trattamento?
A partire dalla maggiore età non ci sono limiti a questo tipo di trattamenti; tutti possono accedervi, in ogni fascia d’età, dopo una accurata anamnesi e dopo una visita specialistica
Chi dovrebbe effettuare il trattamento?
Ogni Medico perfezionato in modo ufficiale nelle discipline estetiche e accuratamente preparato nell’impiego delle tecniche laser può esercitare la funzione di laserista, ma personalmente ritengo che la figura dello Specialista Dermatologo sia quella più elettiva a farlo.
Questo per competenze cliniche e strumentali, ma soprattutto perchè prima di un atto di questo genere (ovvero l’ablazione definitiva di un tessuto pigmentario) è necessario comporre una DIANGOSI PRECISA di ciò che si sta asportando;
in altre parole è necessario essere certi che una lesione che sta per essere sottoposta ad una terapia ablativa – ovvero alla sua scomparsa definitiva – sia ASSOLUTAMENTE benigna.
Questo ampio margine di sicurezza può essere reso solo da una visita dermatologica corredata di epiluminescenza e/o di dermoscopia digitale, una tecnica non invasiva ed immediata che illustra gli aspetti microscopici in vivo di una lesione pigmentaria ed aumenta in maniera significativa la percentuale di accuratezza diagnostica.
Per maggiori informazioni e per sapere quali macchie possono essere trattate con questa terapia, è sempre necessario rivolgersi al proprio dermatologo di fiducia che potrà anche illustrare all’interno di un consenso informato questa nuova metodica e tutte le accortezze che il paziente deve prendere (ad esempio evitare l’esposizione ai raggi uv subito prima e dopo la terapia o applicare solari ad alta protezione per alcune settimane dopo il trattamento) al fine di ottenere i migliori risultati e ridurre al minimo gli eventi indesiderati.
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