Terza definizione universale di infarto al miocardio
Un panel internazionale di 52 esperti rappresentanti quattro prestigiose Società scientifiche (American College of Cardiology – ACC, American Heart Association – AHA, European Society of Cardiology – ESC e World Heart Federation – WHF), la Third Global MI Task Force, ha realizzato la terza definizione universale di infarto del miocardio, che – tra le altre cose – stabilisce i livelli di troponina cardiaca necessari per diagnosticare un MI in diversi scenari. Il documento di consenso è stato presentato al Congresso ESC di agosto 2012 e successivamente pubblicato in contemporanea da cinque riviste: Circulation, Journal of the American College of Cardiology, European Heart Journal, Global Heart e Nature Reviews Cardiology.
Era il 2000 quando la First Global MI Task Force presentò una nuova definizione di MI, che affermava che qualsiasi necrosi in un quadro di ischemia del miocardio doveva essere definita un infarto del miocardio. Un approccio che la Second Global MI Task Force elaborando la definizione universale di infarto del miocardio nel 2007 (documento adottato anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità) ha cercato di raffinare enfatizzando le differenti condizioni che possono condurre a un MI.
Lo sviluppo di procedure di laboratorio sempre più avanzate per l’individuazione di biomarker della necrosi miocardiaca ha reso però necessaria un’ulteriore revisione del documento, soprattutto per quanto riguarda i pazienti in condizioni critiche e/o dopo interventi cardiochirurgici o procedure di rivascolarizzazione percutanea coronarica. L’ECG rimane uno strumento essenziale del lavoro di diagnosi, ma è insufficiente. Le tecniche di imaging possono essere preziose perché capaci di individuare anormalità delle pareti o perdita di vitalità miocardica. Ma la parte del leone è riservata ai biomarker: “La Third Global MI Task Force enfatizza il ruolo della troponina (cTn) come il marker di riferimento per la diagnosi di MI”, spiega Gregg C Fonarow dell’Ahmanson-UCLA Cardiomyopathy Center di Los Angeles. “Il criterio-chiave per diagnosticare un infarto acuto del miocardio rimane l’evidenza di necrosi miocardica in un quadro clinico coerente con una ischemia miocardia acuta. Deve esserci come minimo un valore di troponina cardiaca oltre il 99esimo percentile rispetto al normale”.
Un MI è definito quindi secondo il panel di esperti da valori specifici di cTn e almeno 1 dei seguenti 5 criteri diagnostici:
- sintomi di ischemia
- recenti o presumibilmente recenti cambiamenti in segmento ST e onda T o blocco di branca sinistro (LBBB)
- sviluppo di onde Q patologiche
- evidenze di anormalità delle pareti o perdita di vitalità miocardica
- identificazione di trombi intracoronarici.
▼ Thygesen K, Alpert JS, Jaffe AS et al on behalf of the Joint ESC/ACCF/AHA/WHF Task Force for the Universal Definition of Myocardial Infarction. Third universal definition of myocardial infarction. Eur Heart J 2012; doi:10.1093/eurheartj/ehs184
http://eurheartj.oxfordjournals.org/content/early/2012/08/23/eurheartj.ehs184.full.pdf+html
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