Cancro al seno, il dolore post-chirurgico persiste con fluttuazioni
Una volta rimosso il cancro al seno, rimane il dolore che non solo può persistere fino a 5-7 anni dalla chirurgia, ma varia nel tempo, diminuendo o aumentando a seconda dei casi. Ecco le conclusioni di un articolo pubblicato su British Medical Journal
Una volta rimosso il cancro al seno, rimane il dolore che non solo può persistere fino a 5-7 anni dalla chirurgia, ma varia nel tempo, diminuendo o aumentando a seconda dei casi. Ecco le conclusioni di un articolo pubblicato su British Medical Journal da un gruppo di ricercatori del Rigshospitalet, Università di Copenhagen, in Danimarca. «Il carcinoma mammario è il tumore più comune tra le donne, con oltre un milione di nuovi casi l’anno» afferma Henrik Kehlet, professore di chirurgia al Rigshospitalet e coordinatore dello studio. Fortunatamente la prognosi è migliorata negli ultimi 30 anni, e la sopravvivenza a cinque anni è salita a quasi l’85%. Di conseguenza la popolazione di sopravvissute a lungo termine è aumentata, e con essa è cresciuta la necessità di conoscere i più frequenti esiti a lungo termine del trattamento della malattia. «Uno di questi è il dolore, che persiste dopo la chirurgia con una frequenza compresa tra il 25 e il 60%, a seconda degli studi considerati» riprende il chirurgo danese, precisando che il dolore di cui si parla è quello localizzato dentro e intorno alla zona operata e che dura oltre 3 mesi dopo l’intervento. I disturbi sensoriali influiscono in modo negativo sulla qualità della vita e hanno conseguenze economiche sull’assistenza sanitaria. «Tuttavia, nonostante la sua importanza, non esistono studi a lungo termine sull’argomento» osserva Kehlet che, con i colleghi, ha esaminato le caratteristiche e l’evoluzione del disturbo sensoriale in 5.119 donne operate in Danimarca tra il 2005 e il 2006 per carcinoma mammario. «Nel 2008 è stato inviato alle donne operate un questionario, restituito da 3.253 delle pazienti, e nel 2012 ne è stato inviato un altro, riconsegnato da 2.411 partecipanti» spiega il ricercatore. I dati raccolti indicano che la prevalenza di dolore persistente varia dal 22 al 53% a seconda del tipo di intervento. Ma il fatto interessante è che per un terzo delle donne che lamentava dolore nel 2008 il male scompariva nel 2012. Viceversa, un sesto di quelle che non sentiva dolore nel 2008 lo ha riferito nel 2012. «Il dolore, quindi, fluttua nel tempo, e i fattori di rischio sono la dissezione linfonodale ascellare, rispetto alla biopsia del linfonodo sentinella, e l’età inferiore a 49 anni» conclude il chirurgo, auspicando studi di approfondimento sui meccanismi dei disturbi sensoriali dopo chirurgia mammaria.
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