Nel fegato adulto steatosi e fibrosi hanno prognosi diverse
La steatosi epatica non alcolica (Nafld) non accresce la mortalità tra gli adulti, ma la fibrosi sì. Ecco in sintesi le conclusioni di uno studio pubblicato su Hepatology, frutto della collaborazione trala Mayo Clinicdi Rochester, nello stato di New York, e l’Università di Ulsan a Seul
La steatosi epatica non alcolica (Nafld) non accresce la mortalità tra gli adulti, ma la fibrosi sì. Ecco in sintesi le conclusioni di uno studio pubblicato su Hepatology, frutto della collaborazione tra la Mayo Clinic di Rochester, nello stato di New York, e l’Università di Ulsan a Seul, in Corea del Sud. «La Nafld è frequente negli adulti e tra i suoi fattori di rischio ci sono obesità, diabete e dislipidemie» spiega Terry Therneau, ricercatore della Mayo e coordinatore dello studio, sottolineando come nei paesi occidentali vi sia un progressivo aumento dell’obesità, che oltreoceano è più che raddoppiata nell’ultimo quarto di secolo. «La Nafld può assumere diversi aspetti, da una semplice infiltrazione grassa del fegato – la steatosi – alla steato-epatite non alcolica, la cosiddetta Nash, in cui si aggiunge una componente infiammatoria, con vari gradi di fibrosi e cirrosi» riprende il ricercatore. I pazienti con steatosi semplice sembrano avere una prognosi benigna, mentre chi ha la Nash può sviluppare una fibrosi progressiva a prognosi infausta. Per studiare l’impatto a lungo termine della Nafld e della sua componente fibrotica sulla mortalità, il team ha utilizzato i dati del terzo National Health and Nutrition Examination Survey (Nhanes III), uno studio di coorte svolto dal National Center for Health Statistics con i Centri per il controllo e prevenzione delle malattie (Cdc), tra 1988 e 1994, con follow up sulla mortalità fino al 2006. La Nafld è stata diagnosticata mediante ecografia e la fibrosi usando marcatori combinati come il Nafld Fibrosis Score (Nfs), un punteggio composito che include età, indice di massa corporea, conta piastrinica, albumina, rapporto fra le transaminasi Ast e Alt, e presenza di diabete. Quali i risultati? Degli 11.154 partecipanti, il 34% aveva Nafld e, tra questi, l’Nfs era negativo nel 72% dei casi e positivo per fibrosi avanzata nel 3%. Ma la buona notizia è che dopo 15 anni di follow-up, la Nafld non aumenta la mortalità, che invece cresce, specie per cause cardiovascolari, con l’avanzare della fibrosi. «I dati confermano che la Nafld da sola è benigna» dice Therneau. «Bisogna invece seguire con attenzione l’evoluzione della fibrosi, integrando nel follow up interventi di riduzione del rischio cardiovascolare» conclude l’esperto.
Hepatology. 2013 Apr;57(4):1357-65. doi: 10.1002/hep.26156.
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