Tumore prostatico resistente, disponibile nuova terapia
Da questo mese è disponibile anche in Italia abiraterone, nuovo farmaco a somministrazione orale approvato a settembre 2011 dall’Ema, per il trattamento del ca prostatico resistente alla terapia ormonale classica in pazienti che hanno già ricevuto un trattamento chemioterapico a base di docetaxel. Nei tumori in fase avanzata, dopo che si sono già praticate o escluse le opzioni classiche di chirurgia e radioterapia, si passa all’ormonoterapia «finchè le cellule tumorali si adattano e ricominciano a crescere: in questi casi l’unica opzione era rappresentata dalla chemioterapia» dice Giario Conti primario di Urologia all’Ospedale S. Anna di Como, presidente della Società Italiana di Urologia Oncologica (SIUrO), mentre «abiraterone riesce a inibire uno degli enzimi necessari al tumore per autoprodurre testosterone, il CYP17, bloccando così gran parte della produzione endogena di androgeni a livello dei testicoli e anche del surrene (diversamente dall’ormonoterapia)». Il nuovo medicinale, presentato in conferenza stampa ieri a Milano, negli studi registrativi ha mostrato di prolungare la sopravvivenza del 40% e ridurre la mortalità del 25% rispetto ai controlli, risultati significativi in una fase così avanzata di malattia. Purtroppo l’introduzione sul mercato di nuovi farmaci avviene, in Italia, anche con 2 anni di ritardo rispetto all’approvazione centralizzata dell’Ema, a causa delle procedure burocratiche interne, «tuttavia abiraterone parte avvantaggiato perché» ha sottolineato Massimo Scaccabarozzi, amministratore delegato di Janssen Italia e presidente Farmindustria «l’Aifa l’ha definito prodotto innovativo e, in virtù del decreto legge Balduzzi, ciò ne consente l’immediata disponibilità in tutto il territorio, senza gli ulteriori ritardi dovuti al passaggio ai singoli prontuari regionali».
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