E-cig, retromarcia Ue: non è farmaco e non sarà in farmacia
Cambio di direzione dei ministri della salute Ue sulla sigaretta elettronica. In principio, il Consiglio dei ministri della Salute europei riunito a Lussemburgo lo scorso venerdì si era detto favorevole alla vendita in farmacia. A seguito degli interventi di Italia e Francia, però,contrari alla commercializzazione delle e-cig nelle farmacie, alla fine si è deciso che la sigaretta elettronica non è un farmaco e non sarà venduta in farmacia. «L’idea prevalente con cui i ministri sono arrivati all’incontro» chiarisce il ministro della Salute Beatrice Lorenzin «era di considerare le sigarette elettroniche contenenti più di 1 mg di nicotina, pari a un medicinale, ma l’intervento dei due ministri ha fatto riflettere sul fatto che stando ai pareri del Consiglio superiore della sanità e dell’analogo francese, non ci sono evidenze scientifiche per poterlo affermare. Le istanze dei due ministri sono state quindi accolte e i colleghi europei hanno rimandato la discussione e si sono ripromessi di riparlarne in sede di Parlamento europeo». È attesa nelle prossime settimane, ha confermato il ministro a margine dell’incontro europeo, l’ordinanza con la quale si recepisce il parere del Consiglio superiore di sanità sia per le restrizioni d’uso sia per la parte in cui afferma che le e-cig non possono essere considerate un “farmaco per funzione”, escludendo di fatto la possibilità di venderle esclusivamente in farmacia come gli altri sostitutivi nicotinici, come i cerotti e chewing-gum.
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