Coronavirus: Resistere e riscoprirsi in quarantena

15 Apr 2020 Blog

R-ESISTERE E RI-SCOPRIRSI IN QUARANTENA

“Cosa faccio oggi? Come occupo il mio tempo? Passerà pure questa giornata?”- questi sono solo alcuni degli interrogativi che affollano ogni giorno la nostra mente al risveglio. Inutile negarlo o far finta di nulla, le nostre vite sono state sconvolte rispetto a qualche mese fa. Siamo stati travolti da qualcosa di piccolo ma abbastanza potente da spaventarci e tenerci lontano dagli altri.

Circa un mese fa, il Governo ha approvato una serie di misure per contrastare la diffusione del nuovo Coronavirus in Italia. Ci siamo trovati a dover fronteggiare un’emergenza che ci ha portati a limitare al massimo il contatto con gli altri e le nostre abitudini di vita. Diversamente da ciò che la vita ci chiede giornalmente di fare come accompagnare i bambini a scuola, andare a lavoro, riordinare la casa, preparare i pasti, allenarci in palestra, caffè con un amico, organizzare una festa, comprare i dolci della domenica, andare in chiesa, farci più belle dalla parrucchiera o dall’estetista, far socializzare il cane mentre fai una passeggiata nel verde; ci siamo trovati tutto ad un tratto a dover gestire il “non fare” e ad avere tanto tempo a disposizione “per fare”. Incertezza, preoccupazione, frustrazione, paura, ansia, rabbia, angoscia sono solo alcune degli stati d’animo con cui dobbiamo convivere ed imparare a gestire al meglio. Naturalmente tra le categorie più esposte emotivamente e mentalmente troviamo gli operatori sanitari che, sfruttando al massimo le loro competenze, cercano di limitare i danni di questa pandemia. Giornalmente si mettono in gioco non solo come esperti ma soprattutto come uomini e donne che vivono allo stesso modo restrizioni e condizionamenti con la sola differenza che spesso il loro lavoro non gli permette di fermarsi a riflettere su tutto ciò che sta accadendo. La loro vita scorre tra le corsie di un reparto, tra la vita e la morte.

Cosa possiamo fare per stare meglio?

Seguendo una serie di accorgimenti, possiamo rendere questo periodo di isolamento più tollerabile possibile.

  • Scegliamo due momenti al giorno per informarci e il canale attraverso il quale farlo. L’esposizione continua alle informazioni è inutile e favorisce la paura e lo stato di allerta. L’informazione è importante, meglio consultare solo fonti istituzionali: Ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità.
  • Seguiamo le norme igieniche consigliate dal Ministero della Salute come indicato anche sui giornali e in tv.
  • Potremmo provare paura o agitazione: è una reazione normale visto ciò che stiamo vivendo ma parlare delle nostre emozioni può aiutarci a sentirci meglio.
  • Quando è possibile manteniamo le nostre abitudini ordinarie nel rispetto delle regole di comportamento suggerite.
  • Cerchiamo di mantenere il più possibile la regolarità del sonno; in questi giorni il nostro organismo, visto l’imprevisto a cui siamo stati chiamati tutti, è continuamente in allerta e non si lascia andare ad un riposo tranquillo.
  • Non dimentichiamo che un atteggiamento positivo aiuta noi e la collettività.
  • Spesso potremmo sentirci in difficoltà a concentrarci o a prendere decisioni, anche questo aspetto è normale conseguenza dello stress.
  • Stiamo con le persone che possiamo frequentare e che ci fanno stare bene, sfruttando le videochiamate come mezzo per sentire l’altro più vicino così da rasserenare la mente e calmare la paura.

Cosa possiamo fare per i nostri bambini?

  • Raccontiamo la verità in modo semplice.
  • Scegliamo immagini ed informazioni adeguate.
  • Scegliamo un momento al giorno da dedicare insieme alla visione delle informazioni per poter rendere comprensibile e rassicurante il contenuto.
  • Cerchiamo di trasmettere affetto, sicurezza e attenzione.
  • Permettiamo ai bambini di mantenere dov’è possibile abitudini piacevoli: gioco, attività scolastiche, attività in giardino/balcone.
  • Spieghiamo ai bambini che tanti professionisti (medici, infermieri, forze dell’ordine) molto capaci, stanno lavorando costantemente per ripristinare sicurezza e dare aiuto agli ammalati, sottolineando gli aspetti positivi delle azioni di cura.

Questo periodo di semi-isolamento è troppo lungo per essere lasciato al caso, sfruttiamolo per organizzare il nostro prezioso tempo, con ampi margini dedicati non a semplici passatempi, ma anche alle proprie passioni. Possiamo provare ad uscire un pò fuori dalla nostra zona di comfort per apprendere, migliorarci e raggiungere dei nuovi obiettivi. Se invece stiamo sempre lì nel nostro, a fare le cose che ci riescono meglio, magari ci sentiamo sempre rilassati e a nostro agio, ma poi il rischio è di non fare passi avanti.

Appassioniamoci al “diverso”, cuciniamo piatti nuovi, guardiamo film con trame insolite, leggiamo libri conservati in soffitta tra i vecchi scatoloni, riordiniamo le dispense, ascoltiamo buona musica in attesa di nuovi concerti, telefoniamo a parenti e amici lontani che prima per mancanza di tempo non sentivamo, sperimentiamoci in nuove attività seguendo tutorial, proviamo nuove acconciature di capelli, make-up, coccoliamoci con qualche piccolo peccato di gola ricordandoci che noi siamo importanti e che per stare bene dobbiamo salvaguardare in primis la nostra salute.

Questo periodo di radicale cambiamento dello stile di vita quotidiano può diventare soprattutto un’opportunità di crescita personale e un modo per rimescolare le nostre priorità e rivedere il nostro concetto di libertà che ora tutti sogniamo.

In questo tempo apparentemente fermo e senza tanti stimoli ma con un grande carico emotivo, prendiamo esempio da un animale, ricordando questa significativa frase:

 

 

Dott.ssa Emanuela Sorrentino
Psicologa- Psicoterapeuta sistemico relazionale

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