Tumore prostatico: ritardare il trattamento non influenza esiti

26 Ago 2005 Oncologia

Ritardare il trattamento del tumore prostatico non ne influenza gli esiti. I medici coinvolti nell’assistenza degli uomini con diagnosi di carcinoma prostatico devono valutare l’urgenza del trattamento: negli uomini che scelgono la radioterapia ad impulsi esterni (EBRT), il ritardo dal momento della biopsia a quello del trattamento potrebbe risultare stressante. Sono attualmente disponibili scarsi dati sulle conseguenze del ritardo della terapia radiante. Nei limiti del presente studio, i dati dimostrano per? che anche nei pazienti ad alto rischio il ritardo del trattamento ha scarsi effetti sugli esiti clinici e biochimici. Pazienti e medici possono usare questa informazione per alleviare le preoccupazioni e l’ansia riguardanti il ritardi del trattamento allo scopo di effettuare una scelta di trattamento ben informata. I risultati dello studio, comunque, potrebbero non applicarsi a modalit? di trattamento quali la radioterapia a modulazione d’intensit? o la brachiterapia, nelle quali il fall-off della dose di radiazioni dalla prostata ? molto pi? rapido. Qualsiasi estensione microscopica della malattia dovuta al ritardo del trattamento in questo ambito ha il potenziale di influenzare negativamente gli esiti, e dovrebbe essere investigata ulteriormente.

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