Carne rossa e tumori della mammella con recettori ormonali positivi
Lo studio. La correlazione tra alimentazione a base di carni rosse e insorgenza dei tumori della mammella ? tradizionalmente poco chiara, anche perch? i tumori della mammella differiscono tra loro notevolmente a seconda dello status dei recettori ormonali e sono poco numerosi gli studi epidemiologici che analizzano le opzioni dietetiche a fare le necessarie distinzioni. I ricercatori del Department of Medicine del Brigham and Women?s Hospital e della Harvard Medical School hanno analizzato i dati riguardanti 90.659 donne in fase premenopausale dai 26 ai 46 anni di et? partecipanti al Nurses?Health Study II. Il consumo di carne rossa ? stato misurato mediante questionari sui regimi alimentari sottoposti alle pazienti ogni 4 anni. Dopo 12 anni di follow-up, i casi registrati di carcinoma invasivo della mammella sono stati 1021. Il consumo di carni rosse ? risultato fortemente correlato alla maggiore incidenza di tumore della mammella positivo per i recettori degli estrogeni e del progesterone, ma non all?incidenza di tumore della mammella negativo per i recettori degli estrogeni e del progesterone. Un consumo di pi? di 5 porzioni di carne rossa a settimana comporta per le donne in giovane et? un rischio quasi doppio di sviluppare un tumore della mammella positivo per i recettori degli estrogeni e del progesterone.
Le ipotesi. Sono numerosi i meccanismi che possono spiegare questa associazione positiva: il consumo di carne entra in qualche modo nel quadro ormonale alterandolo, la cottura della carne rossa sviluppa sostanze cancerogene, la carne rossa ? una fonte significativa di ferro eme, una forma di ferro altamente biodisponibile che numerosi studi hanno correlato all?insorgenza di tumori, o infine il consumo di grassi animali, presenti in gran quantit? nella carne rossa, notoriamente legato all?insorgenza di vari tumori. Quello che ? sicuro ? che la scoperta dei ricercatori di Boston avr? importanti conseguenze sulle strategie di prevenzione oncologica nella popolazione delle donne in giovane et?.
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