Nefropatie croniche: dieta a contenuto proteico molto basso migliora controllo p

I soggetti ipertesi con nefropatie croniche allo stadio 4 e 5 ottengono un miglior controllo pressorio con una dieta a contenuto proteico molto basso integrata con cheto-analoghi rispetto a quanto osservato con una semplice dieta a basso contenuto proteico o senza restrizioni: in questo senso, un ruolo viene svolto anche dalla concomitante riduzione dell’assunzione di sale, indipendentemente dalla reale assunzione di proteine. Anche in presenza di una terapia multifarmacologica antiipertensiva, l’ipertensione rimane la principale complicazione delle nefropatie croniche, probabilmente perch? ? connessa alla carente capacit? del rene di eliminare i sali. Sfortunatamente, i pazienti nefrologici non seguono molto bene le diete a basso contenuto di sodio, in larga parte perch? una moderata restrizione dell’apporto proteico (l’intervento non farmacologico pi? frequente in questi pazienti) non ? affiancato da una significativa riduzione nell’assunzione di sale. Il presente studio dimostra che bisognerebbe focalizzare l’attenzione sulla modifica dell’apporto con la dieta di proteine e sale come parte di un approccio dietetico per la riduzione della probabilit? di progressione delle nefropatie. (Kidney Int. 2007; 71: 245-51 e 188-90)

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