Significato del colesterolo HDL (C-HDL) in soggetti con colesterolo LDL (C-LDL)
Gli studi di popolazione hanno dimostrato che il C-HDL rappresenta un fattore indipendente inversamente correlato con il rischio cardiovascolare (CV). Gi? i risultati del Framingham Heart Study evidenziavano l’associazione fra aumentato rischio cardiovascolare e i livelli di C-HDL subottimali.
Lo studio ha avuto anche il merito di valutare la relazione fra C-HDL e C-LDL e rischio CV evidenziando che 1) per ogni livello di C-LDL, il rischio relativo di eventi aumenta notevolmente con il ridursi delle concentrazioni di C-HDL e 2) in presenza di concentrazioni elevate di C-LDL il rischio cardiovascolare risulta maggiormente evidente in presenza di C-HDL basso. E’ oggi ? ormai acquisito che un incremento sierico di 1 mg/dl di C-HDL comporta una riduzione del rischio del 2-3% di sviluppare nel tempo una malattia coronarica, dato che va a rinforzare la riduzione del rischio CV pari all’1% per 1 mg di riduzione del C-LDL riportato dalle linee guida.
I grandi trial di intervento con statine hanno dimostrato come l’abbassamento dei livelli di C-LDL fosse correlato, nel gruppo di trattamento, ad una riduzione significativa degli eventi cardiovascolari maggiori che ? stata di circa il 30%. Alcuni aspetti del problema rimangono aperti e sono determinati dal fatto che vi sono scarse informazioni disponibili sul rischio di eventi cardiovascolari in soggetti trattati aggressivamente con statine e che non ? chiaro se, in pazienti con livelli a target di C-LDL, i livelli di C-HDL mantengano lo stesso significato prognostico.
Il New England Journal of Medicine ha pubblicato un’analisi post-hoc dei ricercatori del Treating New Targets (TNT) trial realizzata su 9770 pazienti di et? compresa tra i 35 e 75 anni, con evidenza clinica di malattia coronarica, di cui 2661 soggetti avevano raggiunto un livello di C- LDL =70 mg/dl. La popolazione dopo tre mesi di trattamento con statina ? stata stratificata per quintili di C-HDL che, all’analisi multivariata, hanno mostrato di possedere un forte valore predittivo per eventi CV. I risultati hanno evidenziato nei soggetti del quintile pi? alto (C-HDL >55 mg/dl) un rischio minore di eventi CV rispetto a quelli del quintile pi? basso (C-HDL <38 mg/dl) con una correlazione che era indipendente dai livelli di C-LDL e dalle dosi di statina somministrate.
L’evidenza scientifica che i livelli di C-HDL abbiano un’importanza prognostica anche in soggetti che sono stati trattatati con alte dosi di statina, indipendentemente dal fatto che questo abbiano raggiunto dei valori di C-LDL molto bassi, pone all’attenzione del clinico l’importanza di considerare, nella valutazione del paziente con coronaropatia, tutti i fattori di rischio CV noti. Questi dati confermano l’importanza che avranno in futuro i risultati degli studi sui trattamenti in grado di modificare i livelli di C-HDL e del loro beneficio addizionale nella terapia dei pazienti a rischio di eventi CV.
Bibliografia
Barter P et al. for the Treating to New Targets Investigators. HDL cholesterol, very low levels of LDL cholesterol, and cardiovascular events. N Engl J Med 2007; 357:1301-10.
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