Salvare le cellule beta
Un regime insulinico intensivo nei soggetti con nuova diagnosi di diabete di tipo 2 sembra capace di restaurare la funzionalit? fisiologica delle cellule beta pancreatiche. Da questa premessa sono partiti alcuni ricercatori cinesi per un nuovo studio, multicentrico e randomizzato, per identificare quale fosse il trattamento pi? efficace, tra due diversi protocolli di somministrazione dell`insulina rispetto alla terapia con ipoglicemizzanti orali.
End point primario del trial ? stato il tempo intercorso dall`inizio della terapia alla comparsa della remissione del diabete di tipo 2. Gli autori hanno anche valutato il profilo quantitativo e qualitativo della funzionalit? recuperata dalle cellule beta e la durata dei periodi di remissione.
Disegno e partecipanti
Dalla collaborazione di nove ospedali universitari distribuiti in varie province della Cina, tra settembre 2004 e ottobre 2006 sono stati reclutati 382 adulti che avevano valori di glicemia a digiuno compresi tra 7,0 e 16,7 mmol/l. Questi pazienti sono stati randomizzati in tre gruppi di trattamento: insulina per infusione (CSII); pi? iniezioni giornaliere d`insulina (MDI), con il tipo rapido prima dei tre pasti e con quella lenta la sera; ipoglicemizzanti orali (gliclazide o metformina o entrambe). La terapia si ? protratta per due settimane dopo che i livelli di glicemia erano tornati normali e poi ? stata sospesa in tutti e tre i gruppi, e i pazienti sono stati controllati per un anno.
Risultati
Il ripristino dello stato euglicemico, come ci si poteva attendere, ? avvenuto pi? rapidamente nei pazienti trattati con insulina: 4 giorni per il gruppo CSII e 5,6 giorni per l`MDI verso i 9,3 giorni del gruppo ipoglicemizzanti orali. Tuttavia quando il trattamento con ipoglicemizzanti orali ? sufficientemente aggressivo, e il paziente responsivo, la regressione del diabete si ottiene egualmente (nell`83,5% dei casi, mentre con l`insulina si supera il 95%), ma non ? altrettanto duratura. A distanza di un anno, infatti, si mantenevano in remissione il 51,1% dei pazienti CSII, il 44,9% del gruppo MDI e solo il 26,7% del gruppo trattato con farmaci ipoglicemizzanti. Questi dati suggeriscono il ricorso immediato all`insulina, mentre attualmente il suo utilizzo nei soggetti con diabete di tipo 2 ? riservato alla seconda fase della malattia, quando l`iperglicemia non ? pi? controllabile con gli ipoglicemizzanti orali.
Considerazioni
Nel 1998 lo UK prospective diabetes study dimostr? come il decorso naturale del diabete di tipo 2 prevedesse un lento e progressivo deterioramento delle cellule beta, indipendente dallo stile di vita e dalla terapia farmacologica adottati. ? probabile che il declino funzionale sia accelerato dall`effetto tossico del glucosio nel sangue e, al contrario, che una rapida rimozione del glucosio in eccesso possa modificare il decorso della malattia, ritardandone temporaneamente le manifestazioni cliniche. I ricercatori cinesi per? hanno osservato che l`effetto di “ristoro” cio? di recupero funzionale delle cellule beta, era stabile nei soggetti trattati con insulina mentre decresceva progressivamente nei mesi d`osservazione nei pazienti curati con i farmaci orali. E infatti il tasso di remissione a un anno in questo gruppo si riduceva di molto, passando dall`83,5% al 26,7%
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