Rischio di tromboembolia venosa ricorrente e difetti trombofilici durante la ter

Uno studio ha valutato se i difetti trombofilici fossero in grado di aumentare la tromboembolia venosa ricorrente durante terapia con Warfarin ( Coumadin ).

Un totale di 661 pazienti con tromboembolia venosa non-provocata che erano stati assegnati in modo casuale a terapia anticoagulante a bassa intensit? ( INR: 1.5-1.9 ) o a intensit? convenzionale ( INR: 2-3 ), sono stati esaminati per la trombofilia.

Il periodo osservazionale ? stato di 2-3 anni.

Uno o pi? difetti trombofilici erano presenti nel 42% dei pazienti.

La percentuale generale di tromboembolia venosa ricorrente ? stata pari allo 0,9% per paziente ? anno.

La tromboembolia venosa ricorrente non ? aumentata in presenza del fattore VI di Leiden ( hazard ratio, HR=0.7 ); della mutazione 202109>A nel gene della prototrombina ( HR=0 ), deficienza di protrombina ( HR=0 ), elevato fattore XI ( HR=0.7 ) o elevati livelli di omocisteina (HR=0.7); ? stato invece osservato un trend verso un aumento con un anticorpo antifosfolipide ( HR=2.9 ).

Rispetto ai pazienti con nessun difetto trombofilico, la percentuale di recidiva non ? aumentata in presenza di uno ( HR=0.7 ) o pi? di un difetto ( HR=0.7 ).

In conclusione, i difetti trombofilici singoli o multipli non sono associati a pi? alto rischio di tromboembolia venosa ricorrente durante terapia con Warfarin.

Kearon C et al, Blood 2008; 112: 4432-4436

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