Bifosfonati e fibrillazione atriale: dati contrastanti
La segnalazione che l?Acido Zoledronico ( Aclasta ), impiegato nelle donne in menopausa con osteoporosi, possa aumentare il rischio di fibrillazione e flutter atriale ha spinto ad approfondire la possibile relazione, allargando l?obiettivo a tutti i bifosfonati.
Sono stati pubblicati due lavori al riguardo che giungono per? a conclusioni contrastanti. Uno studio ? stato condotto in Danimarca, ed un altro negli Stati Uniti.
Nella ricerca danese ? stato usato il database nazionale da cui sono state estratte 13.586 donne che avevano presentato fibrillazione atriale o flutter atriale ( casi ) e 68.054 controlli, per valutare in modo retrospettivo l?uso dei bifosfonati nei due gruppi.
Nello studio statunitense ? stato usato il database di un?assicurazione sulla salute, confrontando 719 donne con fibrillazione atriale e 966 controlli rispetto all?uso del solo Alendronato ( Fosamax ).
Nella ricerca europea l?Etidronato ( Etidron ) e Alendronato erano stati usati con uguale frequenza tra casi e controlli ( 3,2% dei casi e 2,9% dei controlli ), con un rischio relativo di fibrillazione atriale per chi aveva usato i bifosfonati di 0,95.
Nella ricerca americana l?uso dell?Alendronato era invece pi? frequente nei casi con fibrillazione atriale ( 6,5% rispetto al 4,1% dei controlli, p=0,03 ): chi aveva usato l?Alendronato aveva un rischio aumentato ( odds ratio 1,86 ) rispetto ai non utilizzatori.
I dati riguardanti l?associazione tra bifosfonati e disturbi del ritmo cardiaco sono contrastanti e richiedono ulteriori studi prospettici disegnati ad hoc per conferme o smentite. Nell?attesa l?uso dei bifosfonati nei cardiopatici o nei soggetti con alto rischio cardiovascolare andrebbe limitato il pi? possibile.
Sorensen H, Christensen S, et al, Use of bisphosphonates among women and risk of atrial fibrillation and flutter: population based case-control study. Brit Med J 2008; 336:813-816
Heckbert S, Li G, et al, Use of alendronate and risk of incident atrial fibrillation in women. Arch Intern Med 2008; 168: 826-831
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