Voltare pagina: no all’aspirina in prevenzione primaria

Basse dosi giornaliere di acido acetilsalicilico (ASA) sono diffusamente prescritte nella prevenzione primaria e secondaria delle patologie cardiovascolari; tuttavia, mentre nella prevenzione secondaria i dati sono ormai acquisiti, per quella primaria permangono molti dubbi. Dubbi confermati da un lavoro comparso sul BMJ che non a caso ? stato inserito nella sezione “voltare pagina”.
Infatti viene riportata una metanalisi di 6 trial randomizzati e controllati (95.000 pazienti coinvolti), dove si evidenzia come l’ASA utilizzato in prevenzione primaria riduca gli eventi cardiovascolari/anno nella misura dello 0,07% ma a fronte di un incremento del 0,03% di emorragie gastriche maggiori, senza una correlazione significativa a variabili quali et?, sesso, pressione arteriosa, diabete e aumento del rischio cardiovascolare.
Un’altra metanalisi riguardante trial su antiaggreganti nella prevenzione primaria e secondaria in pazienti ipertesi dimostra come l’ASA non riduce l’incidenza di stroke e di tutti gli eventi cardiovascolari rispetto al placebo. Alle stesse conclusioni giunge una review su pazienti diabetici, tanto che la Scottish Intercollegiate Guidelines Network non raccomanda l’uso di ASA come prevenzione primaria in questi pazienti. Tuttavia la British Hypertension Society ha recentemente riaffermato l’uso dell’ASA nella prevenzione primaria e secondaria, ma sottolineando come i fattori di rischio che predicono gli eventi vascolari correlano anche nella predizione di eventi emorragici. In conclusione, attualmente non vi sono evidenze che supportino l’uso dell’ASA nella prevenzione primaria delle malattie cardiovascolari, anche in sottogruppi con fattori di rischio come diabete o ipertensione arteriosa, ma va da s? che tutti i pazienti andrebbero valutati singolarmente.

BMJ 2010;340:1805.

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