Post-infarto, prognosi molto peggiorata con Bpco

In un’ampia popolazione di soggetti colpiti da infarto del miocardio (Im), seguita per quasi trent’anni in una comunit? geograficamente delimitata, si ? verificato che la prevalenza della broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) ? aumentata con il passare degli anni, e che questa condizione risulta associata a un aumentato rischio di morte post-infartuale, indipendentemente da et?, fattori di rischio e altre comorbilit?. Tutto ci? evidenzia l’importanza di questo quadro patologico e la necessit? di ottimizzare l’assistenza rivolta a questi pazienti ad alto rischio. ? la conclusione di uno studio condotto da Francesca Bursi, dell’Istituto di Cardiologia dell’Ospedale policlinico universitario di Modena, in collaborazione con la Divisione di Malattie cardiovascolari della Mayo Clinic di Rochester. Sono state incluse nel trial persone abitanti in una cittadina del Minnesota, colpite da Im tra il 1979 e il 2007 (n=3.438, 42% donne, et? media: 68 /-15 anni), nelle quali la presenza di Bpco veniva accertata dalle cartelle cliniche. Sul totale dei pazienti studiati, 415 (12%) sono risultati affetti da Bpco, la cui prevalenza ? cresciuta dal 7% del periodo 1979-1985 al 15% di quello 2000-2007 (P<0,001). La sopravvivenza ? apparsa peggiore nei soggetti con Bpco rispetto a quelli senza, con un tasso di sopravvivenza a cinque anni di 46% vs 68%, rispettivamente. L'associazione tra Bpco e morte, infine, ? risultata indipendente da et? e fattori di rischio (Hr aggiustata: 1,30) e non si ? modificata con il passare del tempo. Am Heart J, 2010; 160(1):95-101

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