Proteinuria totale o albuminuria, marker pi? facili
La proteinuria totale e l’albuminuria sono ugualmente valide come marker predittivi di outcome renale e mortalit? in pazienti affetti da nefropatia cronica (Ckd). Il rapporto albumina/creatinina (Acr) e quello proteine totali/creatinina (Crp) sono efficaci, ai fini prognostici, tanto quanto la raccolta di campioni urinari nelle 24 ore, ma pi? comodi sia per i pazienti che per i clinici e i laboratori di analisi. Sia l’Acr sia il Pcr, inoltre, permettono di stratificare il rischio nei soggetti con Ckd. Sono le conclusioni di uno studio di coorte retrospettivo longitudinale effettuato da Shona Methven della Johns Stevenson Lynch renal unit del Crosshouse hospital, a Kilmarnock (Scozia, UK), e collaboratori, su 5.586 pazienti con Ckd e proteinuria. Lo scopo della ricerca era quello di testare la validit? predittiva delle misure basali di Acr, Pcr, albuminuria e proteinuria totale nelle 24 ore rispetto a tre outcome primari quali la mortalit? per tutte le cause, l’inizio della terapia per il trapianto renale (Rrt) e il raddoppio del livello della creatinina sierica. I partecipanti sono stati seguiti fino a un periodo mediano di 3,5 anni. Per tutti gli outcome, i rapporti di rischio sono risultati simili per Pcr e Acr: rispettivamente 1,41 e 1,38 per exitus, 1,96 e 2,33 per Rrt, 2,03 e 1,92 per raddoppio della creatininemia. Le curve Roc hanno mostrato performance quasi identiche per Acr e Pcr nei confronti delle tre misure d’esito. I rapporti di rischio di Acr e Pcr, rispetto a ogni misura di outcome, si sono dimostrati simili quando derivati da campioni di urina raccolti in modo casuale o a intervalli regolari, e se posti a confronto con l’escrezione nelle 24 ore delle proteine totali oppure dell’albumina.
Am J Kidney Dis, 2010 Oct 14. [Epub ahead of print]
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