Il sesso allunga la vita dei maschi (fedeli)
MILANO – Un’attivit? sessuale piena e piacevole protegge gli uomini dai problemi cardiovascolari. Soprattutto se lui ? fedele e felice in coppia, o se tradisce la partner solo saltuariamente. Lo affermano alcuni studi che saranno presentati al congresso della Societ? italiana di andrologia e medicina della sessualit? (Siams), dal 4 al 6 novembre a Modena
STRESS E SENSI DI COLPA – In uno degli studi, realizzato dal Dipartimento di fisiopatologia clinica dell’Universit? di Firenze, ? stato esaminato un campione di 4mila uomini fotografando il rapporto di coppia, le disfunzioni sessuali e il livello di testosterone. I dati sono stati incrociati con quelli dei registri delle Asl sugli eventi cardiovascolari. Uno dei risultati ? che gli infedeli occasionali hanno un pi? basso rischio cardiovascolare, ma il vantaggio viene perso se l’amante ? fissa. Chi mantiene un rapporto parallelo a lungo dichiara di vivere un maggiore livello di stress al lavoro, pi? conflitto nella coppia primaria e nella famiglia e sensi di colpa. Una situazione che induce l’uomo ad adottare comportamenti a rischio: aumento del peso corporeo, tensioni sul lavoro e a casa, abuso di alcol e fumo. Al contrario, se gli uomini sono fedeli, il testosterone svolge un ruolo protettivo, ma solo se la coppia ? affiatata fisicamente: la quantit? dell’ormone ? influenzata anche dalla qualit? dei rapporti sessuali. Sono d’altra parte gli uomini fedeli a soffrire di pi? di ipogonadismo (calo di produzione di ormoni androgeni), soprattutto se si sentono trascurati dalla partner. In tal caso subentrano i sintomi del cosiddetto “effetto della vedovanza”, che induce i neovedovi a curarsi di meno, a una maggiore depressione e a morire prima del tempo a causa di patologie cardiovascolari. Al contrario, dall’indagine emerge che l’interesse erotico femminile percepito dall’uomo ? gi? sufficiente ad abbassare il rischio cardiovascolare. ?Il circolo virtuoso ? semplice: pi? sesso uguale pi? testosterone, meno depressione, migliore performance cardiovascolare, miglior metabolismo – spiega Emmanuele Jannini, coordinatore della commissione scientifica Siams -. I dati dimostrano che l’attivit? sessuale frequente e soddisfacente dovrebbe essere prescritta come una medicina per curare patologie psichiche (depressione), relazionali (problemi di coppia), dismetabolismi: a letto si recupera la linea e un diabetico che ha una buona attivit? sessuale si cura meglio. Il sesso ? utile addirittura per prevenire neoplasie come quelle della prostata?.
BRUCIANO GLI ZUCCHERI – Su un piano strettamente fisico, l’attivit? sotto le lenzuola fa “bruciare” meglio lo zucchero nel sangue e migliora il metabolismo. Sempre merito del testosterone, in grado di ridurre la resistenza all’insulina, gli stati infiammatori e la massa grassa corporea. Al contrario, quando l’amore si spegne o ? conflittuale, peggiora la sindrome metabolica, aumentano le citochine infiammatorie e il rischio cardiovascolare. Questo aspetto ? stato approfondito in particolare da una ricerca del Dipartimento di fisiopatologia medica dell’Universit? La Sapienza di Roma su 45 uomini di mezza et? con ipogonadismo e sindrome metabolica. Durante lo studio sono stati studiati i livelli di insulina, la composizione corporea e le citochine infiammatorie dei pazienti. ?All’ipogonadismo si associa frequentemente la comparsa della sindrome metabolica o da insulino-resistenza, una situazione ad alto rischio cardiovascolare e che riguarda una fetta elevata di popolazione in et? matura – spiega Andrea Lenzi, direttore della ricerca e docente di endocrinologia alla Sapienza -. Somministrando testosterone al campione abbiamo scoperto che la capacit? dell’insulina di fare entrare zuccheri nelle cellule aumenta in media del 25%, mentre le citochine diminuiscono del 20%, riducendo cos? gli stati pro-infiammatori. Inoltre, migliora la composizione della massa magra corporea a scapito della grassa. Questi fattori predispongono alla comparsa di patologie a carico del sistema cardiocircolatorio, al diabete e alle patologie cardiocircolatorie
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