Il sartano fa la differenza nello scompenso cardiaco
La scelta del sartano pu? influire sulla sopravvivenza del paziente con scompenso cardiaco. Lo dimostra uno studio – effettuato da Maria Eklind-Cervenka, del Karolinska institutet di Stoccolma, e collaboratori – in cui soggetti trattati con candesartan mostrano una mortalit? per tutte le cause inferiore a quella di pazienti in terapia con losartan. ? la prima volta che due diversi bloccanti del recettore dell’angiotensina II vengono posti a confronto uno contro l’altro. L’analisi ? stata effettuata basandosi sui dati del registro svedese dello scompenso cardiaco, relativo a 30.254 pazienti (et? media: 74 anni) afferiti a 62 ospedali e 60 ambulatori tra il 2000 e il 2009. Di questi soggetti, 2.639 erano stati trattati con candesartan e 2.500 con losartan. La sopravvivenza a un anno ? risultata del 90% nei primi e dell’83% nei secondi, mentre la sopravvivenza a 5 anni si ? attestata, rispettivamente, sul 61% e 44%. All’analisi multivariata comprensiva dei punteggi di propensione, l’uso di losartan ? apparso associato a un rischio di mortalit? superiore del 43% rispetto a candesartan. Questi risultati non sono cambiati anche dopo stratificazione per et?, anno di inclusione nello studio, durata e gravit? dello scompenso cardiaco. La differenza degli esiti ottenuti, secondo gli autori della ricerca, ? legata alla differente affinit? per il recettore dell’angiotensina mostrata dai due farmaci in vitro: molto alta quella di candesartan (stretto legame, emivita di dissociazione pari a 120 minuti), labile per losartan (legame debole, emivita di pochi secondi).
JAMA, 2011; 305(2):175-82
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