Cardiomiopatie dilatative, meno ricoveri con omega-3
Nei pazienti con cardiomiopatia dilatativa non ischemica (Nicm) e sintomatologia contenuta in risposta a terapia medica basata sulle prove, il trattamento con acidi grassi polinsaturi n-3 (omega-3) aumenta la funzione sistolica e la capacit? funzionale del ventricolo sinistro, e pu? ridurre le ospedalizzazioni per scompenso cardiaco. ? quanto emerge dai risultati di uno studio condotto da Savina Nodari, del dipartimento di Medicina sperimentale e applicata dell’universit? di Brescia, e colleghi, su 133 pazienti con Nicm, randomizzati a ricevere 2 grammi di omega-3 oppure placebo. Nei partecipanti ? stata effettuata una misurazione prospettica della funzione ventricolare sinistra e della capacit? funzionale, mediante ecocardiografia e test da sforzo cardiopolmonare, al basale e 12 mesi dopo la randomizzazione. Al follow-up di 12 mesi, il gruppo omega-3 e quello placebo risultavano significativamente differenti in relazione a vari parametri: la frazione d’eiezione ventricolare sinistra, aumentata del 10,4% nel primo e diminuita del 5,0% nel secondo; il consumo di ossigeno al picco, rispettivamente cresciuto del 6,2% e ridotto del 4,5%; la durata dell’esercizio, aumentata del 7,5% e diminuita del 4,8%, nell’ordine; la classe funzionale media Nyha, infine, scesa da 1,88 a 1,61 nei soggetti randomizzati agli acidi grassi poliinsaturi e salita da 1,83 a 2,14 nei controlli. I tassi di ospedalizzazione per scompenso cardiaco, infine, si sono attestati sul 6% nel gruppo omega-3 e sul 30% in quello placebo.
J Am Coll Cardiol, 2010 Dec 29. [Epub ahead of print]
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