Prescrizione appropriata dei tests tireofunzionali nei pazienti ricoverati per p

L’interpretazione dei tests funzionali tiroidei nei pazienti ricoverati per patologie acute non ? sempre agevole. La “malattia” pu? infatti di per s? indurre modificazioni metaboliche che possono riflettersi sui risultati laboratoristici, senza tuttavia che tali alterazioni siano in realt? espressione di una vera disfunzione ghiandolare. Tale situazione deve essere tenuta presente per due fondamentali motivi
qualora ne derivi una decisione terapeutica, questa potrebbe comportare un possibile danno per il paziente
occorre attenersi ad una maggiore appropriatezza nella richiesta della valutazione tireofunzionale.
Alcuni colleghi inglesi – della Section of Diabetes and Endocrinology del Department of Medicine del Caerphilly Miners’ Hospital di Caerphilly – si sono posti il problema ed hanno approntato una analisi retrospettiva per valutare la frequenza, l’utilit? ed i costi dei test tireofunzionali effettuati sui pazienti ricoverati nel loro ospedale per patologie acute. Da una prima valutazione dei dati hanno rilevato che in oltre il 50% dei pazienti ricoverati sono stati prescritti tests tireofunzionali. Solo nel 43.9% dei casi l’indicazione all’esame era appropriata. Le alterazioni pi? frequentemente riscontrate riguardavano l’fT4 ed il TSH; quest’ultimo in pi? del 50% dei soggetti testati risultava abbassato nonostante la normalit? dei valori della fT4. A seguito di questa prima fase analitica, sono stati condotti audit clinici durante i quali ? stata discussa – con riferimento alle pi? recenti Linee Guida – l’appropriatezza prescrittiva dei tests e la loro interpretazione. Successivamente ? stata di nuovo effettuata una indagine retrospettiva per valutare se l’intervento educazionale avesse modificato i comportamenti prescrittivi. I risultati emersi hanno in modo inequivocabile dimostrato l’utilit? degli audit. Infatti dopo la loro effettuazione si ? assistito ad una riduzione del 21,7% delle richieste dei tests tireofunzionali e vi ? stata una maggiore percentuale di appropriatezza prescrittiva, passata dal 43,9 % della prima indagine al 73,7%, e con una migliore identificazione di reali disfunzioni ghiandolari confermate da un significativo aumento di riscontro di alterazioni del TSH. Il tutto si ? tradotto in un pi? efficace ed appropriato intervento terapeutico e di follow-up ed un risparmio dei costi sostenuti. Gli AA concludono con un consiglio pratico: nei pazienti ricoverati per patologie acute la appropriatezza della richiesta di indagini tireofunzionali ? tale solo per quelli che abbiano avuto precedenti malattie della tiroide, che presentino caratteristiche cliniche e fattori di rischio per queste malattie, che utilizzino farmaci potenzialmente interferenti con la funzione tiroidea o che abbiano tachiaritmie “inspiegabili”.

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