Aderenza allo screening prenatale previene Hbv
Il protocollo per prevenire l’infezione perinatale da epatite B ? caratterizzato da una buona compliance. ? necessario per? impegnarsi per migliorare l’aderenza allo screening prenatale negli ospedali pubblici, negli ospedali dell’Italia meridionale e fra le donne straniere. La diffusione del virus dell’epatite B (Hbv) sta progressivamente declinando, anche tra la popolazione immigrata. Questi dati emergono da uno studio condotto da Enea Spada, Alfonso Mele e collaboratori dell’Istituto superiore di sanit? di Roma su donne che hanno partorito in ospedali pubblici e privati di 13 regioni italiane. Il protocollo esaminato prevedeva lo screening di HBsAg delle partorienti e l’immunizzazione dei neonati di madri infette. Su un totale di 17.260 donne in gravidanza arruolate, 16.858 (97,7%) sono state sottoposte allo screening prenatale di HBsAg. Sono stati evidenziati due fattori indipendenti di non-aderenza allo screening: il parto in un ospedale pubblico o negli ospedali del Sud Italia, ma anche le donne straniere avevano minori probabilit? di essere avviate allo screening. Globalmente, la prevalenza di HBsAg si ? attestata sullo 0,86%, ma era pari allo 0,4% nelle donne italiane e allo 2,5% in quelle straniere. Le differenze in termini di prevalenza in base al Paese d’origine e al grado di educazione sono risultate statisticamente significative. Dei 138 neonati di madri HBsAg-positive, 131 hanno ricevuto un’immunizzazione passiva/attiva mentre a sette neonati ? stato somministrato solo il vaccino.
J Infect. 2010 Nov 30.
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