Epidemiologia del dolore negli ultimi due anni di vita
? comparso sul numero del 2 novembre degli Annals of Internal Medicine un interessante e complesso studio, condotto nell’ambito dell’HRS (Health and Retirement Study), che valuta a mezzo di interviste periodiche e successivi approfondimenti lo stato di salute e la qualit? di vita dei pensionati statunitensi.
Nei due anni precedenti la morte (avvenuta successivamente per malattie cardiovascolari, cancro, morte improvvisa, fragilit? o altre cause) la prevalenza di dolore definito “moderato” o “severo” sale dal 30,7% fino al 46,7% nell’ultimo mese di vita fra i 4.073 partecipanti allo studio deceduti nei due anni considerati. La prevalenza di “dolore” fra tutti i 16.693 partecipanti all’HRS era intorno al 24%: il dolore clinicamente significativo presenta una impennata negli ultimi 4 mesi. Il sintomo dolore viene riferito in percentuale diversa fra i differenti gruppi etnici e classi sociali. Non vi ? differenza statisticamente significativa riferita alle diverse cause di morte; solo la presenza di patologia osteoarticolare (definita come “artrite”) correla statisticamente con il sintomo ed il 60% dei portatori di “artrite” riporta un dolore moderato o severo nell’ultimo mese di vita. Lo studio ha dei limiti: non approfondisce le cause del sintomo “dolore” o la presenza di terapia specifica efficace ed inoltre non ? stata eseguita una valutazione prospettica dei pazienti che lamentavano dolore ma solo una intervista puntuale; tuttavia ? evidente che la sofferenza cresce in ogni categoria di persone negli ultimi due anni di vita, si impenna significativamente negli ultimi 4 mesi ed ? generata da patologie comuni che non si ritiene abbiano un impatto diretto sulla sopravvivenza ma condizionano invece fortemente la qualit? di vita. I clinici debbono pertanto considerare con attenzione il trattamento del dolore – di ogni dolore – nei pazienti con malattie croniche, come pure nelle persone con malattie chiaramente terminali.?
Smith AK et al. The epidemiology of pain during the last 2 years of life.? Ann Intern Med 2010; 153: 563-569
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