Efficacia dei betabloccanti nello scompenso cardiaco: effetto classe?
Gli effetti benefici dei beta bloccanti nello scompenso cardiaco sono noti e ampiamente validati. Tuttavia ci sono ancora dubbi se tali effetti siano da considerare di classe o riservati solo ad alcuni di questi farmaci (bisoprololo, carvedilolo, nebivololo?e metoprololo in particolare). Inoltre mancano dati di confronto certi che consentano di sapere quali fra questi farmaci sia il pi? efficace. Un recente studio canadese di comparative effectiveness, effettuato sul database amministrativo del Quebec ed apparso online il 23 febbraio sull’American Journal of Cardiology, condotto su 26.787 pazienti con insufficienza cardiaca – follow-up medio di 1.8 anni – ha cercato di dare risposta ai quesiti sopra riportati. Nei pazienti con scompenso cardiaco che assumevano un beta-bloccante l’incidenza di mortalit? cruda ? stata del
47% con metoprololo,
43% con acebutololo
41% con carvedilolo,
40% con atenololo,
36% con bisoprololo
Dopo analisi statistica e correzione per i fattori confondenti
non si sono riscontrate significative differenze di sopravvivenza con l’uso di metoprololo, carvedilolo e bisoprololo (carvedilolo vs metoprololo HR 1.04;? p = 0.22; bisoprololo vs metoprololo HR 0.96; p =? 0.16)
con atenololo e acebutololo (beta-bloccanti con minor liposolubilit?) si ? invece sorprendentemente riscontrata una minore incidenza di mortalit? vs metoprololo (beta-bloccante maggiormente liposolubile), rispettivamente con HR 0.82 (p < 0.0001) e HR 0.84 (p = 0.004),
suggerendo quindi che nel setting clinico della insufficienza cardiaca i beta-bloccanti non sarebbero tutti uguali e che pertanto gli effetti favorevoli dei beta-bloccanti non sarebbero da considerare come un effetto di classe, ma peculiarit? solo di alcuni.
Lazarus DL et al. Population-based analysis of class effect of beta-blockers in heart failure. Am J Cardiol, online 23 February 2011
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