Crohn pediatrico: remissione prolungata con azatioprina
Nei pazienti pediatrici l’azatioprina è efficace nel mantenere la remissione del morbo di Crohn, sebbene in modo inferiore a quanto si credeva. La maggioranza dei pazienti che è in remissione libera da steroidi a 12 mesi resta in remissione prolungata. Per quanto riguarda invece la tolleranza globale, il dato è eccellente. Queste le conclusioni di uno studio condotto presso l’unità di Gastroenterologia pediatrica dell’ospedale Necker-Enfants Malades, a Parigi, sotto la guida di Laura Riello. La ricerca ha coinvolto 105 bambini (68 maschi/37 femmine) con morbo di Crohn ai quali sono stati somministrati dosaggi di 1,4-4 mg/kg di azatioprina per valutarne retrospettivamente la capacità di mantenere la remissione a 6, 12, 18 e 24 mesi di follow up. In generale, sono stati inclusi 93 bambini con malattia attiva (pediatric Crohn’s disease activity index, Pcdai >30), steroidodipendenti o in nutrizione enterale o con resezione post-ileocecale. La remissione è stata definita da un Pcdai =<10 senza l’impiego di steroidi. I pazienti che necessitavano di cure con Tumor necrosis factor o altri immunomodulatori o della chirurgia sono stati considerati come positivi alla comparsa di una recidiva. In base al Pcdai, la remissione libera da steroidi è stata raggiunta in 56/93 bambini al sesto mese (60,2%), in 37/93 al dodicesimo (39,8%), in 31/93 al diciottesimo (33,3) e in 29/93 al ventiquattresimo (31,2%). Nelle prime quattro settimane, il trattamento con azatioprina è stato sospeso in 10 pazienti su 93 a causa di reazioni avverse (pancreatite, nausea, vomito, reazioni cutanee, debolezza generalizzata) o non introdotto a seguito di bassa attività della tiopurina metil-transferasi (Tpmt). Non si sono registrati casi di neutropenia in soggetti con attività normale della Tpmt. Si sono infine manifestati episodi infettivi in tre pazienti che hanno richiesto la sospensione temporanea della terapia. Inflamm Bowel Dis, 2011; 17(10):2138-43
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