Fibrosi retroperitoneale idiopatica: prednisone più efficace del tamoxifene nel mantenere la remissione
Interessante il contributo tutto italiano su una patologia rara ma che ogni medico internista può incontrare nella sua vita lavorativa. Dato per scontato che il trattamento di induzione della fibrosi retroperitoneale idiopatica (FRI) prevede la somministrazione di 1 mg/Kg di prednisone per almeno 1 mese, un recente studio – open-label, randomizzato e controllato – ha voluto verificare se una volta ottenuta la remissione, il mantenimento della medesima fosse più efficace continuando lo steroide pur con dosaggi decrescenti o sostituendolo con tamoxifene a posologia fissa di 0.5 mg/die per i successivi 8 mesi. L’obiettivo di fondo era quello di evitare un prolungato trattamento steroideo con tutte le conseguenze negative che ne potevano derivare. Dei 40 pazienti arruolati nel periodo 1° Ottobre 2000 – 30 Giugno 2006, di età compresa fra i 18 e gli 85 anni, 36 hanno raggiunto la remissione dopo il trattamento di induzione e sono stati posti in maniera casuale nei due bracci di trattamento con una sequenza di randomizzazione 1:1. Dopo i preventivati 8 mesi di terapia con dosi decrescenti di prednisone o con tamoxifene è stata verificata la percentuale di recidiva radiologica analizzata per intention to treat con l’esecuzione di TC ed RM refertata da due radiologi che non conoscevano a quale gruppo di trattamento appartenesse il paziente. Successivamente i pazienti sono stati seguiti per altri 18 mesi. Al termine degli 8 mesi la recidiva si è avuta in un solo un paziente (6%) del gruppo prednisone vs i sette pazienti (39%) del gruppo tamoxifene (differenza -33% [95% CI -58 -8, p = 0.0408]. Anche nell’ulteriore periodo di di follow up si è mantenuta la superiorità di efficacia del prednisone: la probabilità stimata di ricaduta cumulativa a 26 mesi è stata del 17% con prednisone e 50% con tamoxifene (differenza -33% [-62 -3, p = 0.0372). Ovviamente gli effetti collaterali quali l’aspetto cushingoide di grado 2 e la comparsa o il peggioramento dell’ipercolesterolemia sono stati più comuni nel gruppo trattato con prednisone rispetto al gruppo trattato con tamoxifene (p = 0.0116 e p = 0.0408, rispettivamente). Gli AA concludono pertanto che nella FRI il prednisone deve considerarsi il trattamento di prima scelta tanto nella fase iniziale quanto in quella di mantenimento, essendo più efficace del tamoxifene nell’evitare le recidive.
Vaglio A et al. Prednisone versus tamoxifen in patients with idiopathic retroperitoneal fibrosis: an open-label randomised controlled trial. The Lancet, Volume 378, Issue 9788, Pages 338 – 346, 23 July 2011
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