Rottura del crociato anteriore, ricostruzione oltre i 40 anni
Con il diffondersi dell’attività fisica ad alto livello in età più avanzata, è divenuta frequente la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio, tipica lesione dello sportivo. Se questa avviene sopra i 40 anni, è controverso se sia preferibile un atteggiamento conservativo, soprattutto per timore di un maggiore tasso di complicanze (rigidità, artrofibrosi, infezioni, problemi di guarigione della ferita, malattia tromboembolica), o se optare per l’intervento di ricostruzione. Claudio Legnani, dell’Università di Milano, e collaboratori, hanno stilato una guida per il migliore approccio terapeutico sulla base di una revisione sistematica di 17 articoli. Vari report hanno dimostrato eccellenti risultati con la ricostruzione del crociato negli ultra 40enni, in termini di soddisfazione soggettiva, ritorno all’attività precedente, ridotte complicanze. Alcuni autori citano addirittura ottimi esiti in pazienti di 50 anni e oltre. Sebbene vi siano pochi studi di alto livello, i dati riportati in letteratura suggeriscono che la ricostruzione del crociato possa essere eseguita con successo in pazienti meno giovani motivati e appropriatamente selezionati con instabilità sintomatica del ginocchio e che vogliono tornare a partecipare ad attività ricreative o ad attività sportive che richiedono elevate prestazioni. Per massimizzare l’outcome è fondamentale eseguire la Rm, allo scopo di verificare la presenza di eventuali lesioni multiple ed escludere modificazioni artritiche. I fattori in base ai quali decidere sono: occupazione, sesso, livello di attività del soggetto, quantità di tempo speso nello svolgimento di attività di elevato livello, presenza di lesioni associate nel ginocchio; l’età fisiologica e il livello di attività sono più importanti dell’età cronologica. In generale, si può proporre l’intervento a chiunque desideri ristabilire la pregressa attività, indipendentemente dall’età; la ricostruzione della cinematica del ginocchio, inoltre, riduce il rischio di ulteriori danni, come l’insorgenza di artrosi.
J Orthop Traumatol, 2011 Nov 11. [Epub ahead of print
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