Papillomavirus, un problema anche per gli uomini
Il papillomavirus umano (Hpv) e le patologie a esso correlate non rappresentano un problema solo per la donna, ma anche per l’uomo. Dai dati raccolti dal Sistema di sorveglianza sentinella delle infezioni sessualmente trasmesse che fa capo all’Istituto superiore di sanità, emerge che in Italia il 73% circa degli uomini, con un’età media di 33 anni, sviluppa una condilomatosi, in oltre 90% dei casi provocata da papillomavirus. Non solo: “Si stima che fra l’88 e il 94% dei tumori dell’ano – ha aggiunto Vincenzo Gentile, ordinario di Urologia all’Università Sapienza di Roma – sia correlato a questo virus, così come il 40% di quelli al pene, il 25% di quelli alla faringe, il 10% di quelli alla cavità orale. Questo virus, quindi, è la causa di numerose patologie nel maschio, causate dai tipi 6, 11, 16 e 18”.Riguardo i condilomi, sebbene non costituiscano un problema in termini di mortalità, sono associati a una sintomatologia clinica quali bruciore, dolore, sanguinamento e a importanti conseguenze psicologiche che possono essere riassunte in imbarazzo, ansia, perdita di sicurezza e fiducia nel rapporto con il partner. I tipi di Hpv principalmente coinvolti sono il 6 e l’11, che sono responsabili del 90% delle manifestazioni condilomatose. “Lo strumento della vaccinazione – ha aggiunto Vincenzo Mirone, ordinario di Urologia all’Università Federico II di Napoli – è la misura di prevenzione più efficace da implementare per prevenire le infezioni da Hpv e salvaguardare la salute del maschio. Risultati di studi clinici, pubblicati sul ‘New England Journal of Medicine’, mostrano per il vaccino quadrivalente un’efficacia del 90,4% nella prevenzione delle lesioni genitali esterne (condilomi genitali, lesioni peniene, perianali e perineali) nei maschi dai 16 ai 26 anni”.
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