Ibandronato o fluoruro di sodio contro l’osteoporosi nel Crohn

Fluoruro di sodio e ibandronato per via endovenosa migliorano l’osteoporosi nei pazienti con morbo di Crohn. A segnalare l’efficacia di queste due molecole è un recente studio compiuto dall’équipe di Jochen Klaus, del dipartimento di Medicina interna presso l’università di Ulm (Germania). La ricerca ha coinvolto 66 pazienti con morbo di Crohn e osteoporosi lombare (T-score < -2.5) suddivisi in due gruppi trattati con colecalciferolo (1.000 IU), citrato di calcio (800 mg) e fluoruro di sodio a rilascio sostenuto intermittente (50 mg) (gruppo A) o ibandronato i.v. 1 mg tre volte al mese (gruppo B). I pazienti sono stati sottoposti a Dexa della colonna lombare e del femore destro e a raggi X della colonna al baseline e dopo 1, 2,25 e 3,5 anni. La valutazione delle fratture ha incluso lettura visiva e morfometria quantitativa delle radiografie. Nel dettaglio, 55 pazienti (83,3%) hanno completato almeno il primo anno disponibile per l’analisi intention to treat (Itt), 42 (63,6%) il secondo e 35 (53,0%) il terzo per l’analisi per-protocollo. Il T-score lombare è aumentato di +0,23+/-0,43, +0,71+/-1,05 e +0,73+/-0,82 nel gruppo A, di +0,28+/-0.41, +0.43+/-0.55 e +0.51+/-0.74 nel gruppo B durante i follow up a 1, 2,25 e 3,5 anni. Nei 2,71 anni di follow up, con l’analisi Itt, il T-score lombare è aumentato dello +0,66+/-0,97 nel gruppo A e dello +0,46+/-0.67 in quello B. Una sola frattura vertebrale con il trattamento a base di fluoruro di sodio non è stata sufficiente per individuare differenze tra i due gruppi. Le terapie sono risultate ben tollerate e sicure.

J Gastrointestin Liver Dis, 2011; 20(2): 141-8

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