Rischio Cv legato a peso materno prima e durante gravidanza
Il peso della madre, prima e durante la gravidanza, si associa a fattori di rischio cardiovascolare nella prole in età adulta giovanile. Le associazioni sembrano guidate principalmente dall’adiposità nei figli. È quanto emerge da uno studio condotto da un gruppo di ricercatori israeliani, guidato da Hagit Hochner dell’università ebraica di Gerusalemme, i quali hanno coinvolto una coorte di 1.400 giovani adulti (età media: 32 anni) con l’obiettivo di esaminare, in modo prospettico, le associazioni tra body mass index pregravidico (mppBmi) e aumento di peso gestazionale (Gwg), da un lato, con l’adiposità e gli esiti cardiovascolari correlati nei figli. I valori più elevati di mppBmi, in modo indipendente da Gwg o altri fattori confondenti – sono risultati significativamente associati, nella prole, a livelli più alti di Bmi, circonferenza vita, pressione arteriosa sistolica e diastolica, insulina e trigliceridi, e a ridotte quote di Hdl-c. In particolare, nei figli di donne del quartile più elevato di mppBmi (Bmi>26,4 kg/m2) – rispetto a quelli di donne del quartile inferiore (Bmi<21 kg/m2) – si sono osservati una differenza individuale di 5 kg/m2 di Bmi in più, una circonferenza vita superiore di 8,4 cm, livelli di trigliceridi più alti di 11,4 mg/dL e una quota di Hdl-c ridotta di 3,8 mg/dL. Il Gwg, indipendentemente dal mppBmi, è pure apparso associato all’adiposità nei figli; mettendo a confronto la prole generata da madri del quartile più alto con quello più basso, si sono rilevate differenze di 1,6 kg/m2 nel Bmi e di 2,4 cm a livello della circonferenza vita.
Circulation, 2012 Feb 17.
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