I nuovi anticoagulanti orali come possibile terapia della trombocitopenia indotta da eparina
A dicembre è stato presentato all’Annual Meeting 2011 dell’American Society of Hematology uno studio che dimostra come i nuovi anticoagulanti orali (NAO) – dabigatran, rivaroxaban e apixaban – non interagiscono con gli anticorpi responsabili della trombocitopenia indotta da eparina (HIT), quelli cioè rivolti contro il complesso eparina-fattore piastrinico 4. Infatti, mentre l’aggiunta di enoxaparina al siero di soggetti con HIT sintomatica induceva aggregazione piastrinica e incremento del titolo degli anticorpi anti eparina-fattore piastrinico 4, apixaban, rivaroxaban e dabigatran non hanno aumentato tali anticorpi oltre 15.0 ng/mL. Inoltre, i ricercatori hanno notato che nessuno dei nuovi agenti orali ha indotto aggregazione piastrinica. Quasi il 5% dei pazienti trattati con eparina non frazionata ha un qualche tipo di effetto avverso. L’evento avverso più grave è, sicuramente, la trombocitopenia indotta da eparina, che ha esiti catastrofici. Di questi pazienti, circa il 10% sviluppa trombosi, sindrome HIT, ictus e altri danni vascolari. Anche se è rara, allorché l’HIT si verifica, le conseguenze possono essere molto gravi; avere a disposizione nuove armi terapeutiche in grado di contrastare il principale problema della HIT (la trombosi) rappresenta pertanto una valida prospettiva terapeutica per i nuovi anticoagulanti orali.
Lewis BE, Aranda C, Lewis M, et al. Unlike heparins, newer oral anticoagulants do not interact with HIT antibodies and maybe useful in the long-term anticoagulant management of heparin-compromised patients. American Society of Hematology 2011 Annual Meeting; December 11, 2011; San Diego, CA. Abstract 2317.
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