La tempestività non modifica outcome del ca cervicale

Il tempo che intercorre tra la visita iniziale e l’intervento chirurgico non influenza in modo negativo l’outcome per il cancro della cervice, in uno studio retrospettivo giapponese. Secondo la International federation of gynecology and obstetrics, il trattamento primario standard per i tumori in questi stadi iniziali consiste nell’isterectomia radicale o nella radioterapia; uno studio sull’argomento non ha evidenziato una differenza fra le due opzioni in termini di sopravvivenza media. È stato consigliato di iniziare tempestivamente la terapia, ma non esistevano dati a supporto di questa raccomandazione basata sul buon senso. I ricercatori giapponesi hanno esaminato retrospettivamente le cartelle cliniche di 117 pazienti con tumore cervicale allo stadio IA o IIA che erano stati sottoposti a chirurgia radicale, con l’obiettivo di identificare i fattori prognostici e di chiarire se il tempo atteso prima dell’intervento influenzasse la frequenza di recidive o le percentuali di sopravvivenza. Il tempo intercorso dalla prima visita ginecologica alla data dell’intervento è variato dai 20 ai 92 giorni, con una media di 48. Le pazienti sono state suddivise in base alla durata di questo periodo ed è stata poi condotta un’analisi statistica univariata in base a diversi fattori, da cui risulta che le metastasi ai linfonodi e l’invasione dello spazio linfovascolare sono effettivamente predittori pronostici della sopravvivenza senza progressione, mentre il tempo d’attesa non presenta nessuna correlazione di questo tipo.

Arch Gynecol Obstet. 2012 Feb;285(2):493-7

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