Test genetico individua soggetti a rischio di recidive di Nsclc
Messo a punto un test basato su Pcr (reazione a catena della polimerasi) che consente di identificare, nell’ambito dei pazienti affetti da tumore polmonare non a piccole cellule (Nsclc) non squamoso in stadio precoce, quelli ad alto rischio di exitus dopo resezione chirurgica. È un avanzamento importante; la gestione di questi pazienti finora è dipesa da una stadiazione prognostica basata sulla probabilità della presenza di malattia occulta metastatica sfuggita all’asportazione completa del tumore. Il test quantitativo di espressione di 14 geni, in grado di differenziare pazienti con prognosi eterogenee su base statistica, è stato sviluppato in 361 pazienti con Nsclc di stadio I, resecati presso l’università di California, a San Francisco. Il metodo è stato quindi validato in modo indipendente alla Kaiser permanente division of research in una coorte in cieco di 433 pazienti con Nsclc non squamoso di stadio I lì operati e su 1.006 pazienti con Nsclc non squamoso di fase I-III resecati in vari centri leader cinesi del cancro, appartenenti al Consorzio cinese dei trial clinici (Cctc). L’analisi di Kaplan-Meier sulla coorte di validazione della Divisione Kaiser ha evidenziato una sopravvivenza globale a 5 anni del 71,4% nel gruppo identificato come a basso rischio, del 58,3% nel gruppo intermedio, del 49,2% nei pazienti ad alto rischio. Analisi simili sulla coorte Cctc indicano una sopravvivenza a 5 anni del 74,1% nel gruppo a basso rischio, del 57,4% nel gruppo intermedio, e del 44,6% tra i pazienti ad alto rischio. L’analisi multivariata in entrambe le coorti ha mostrato che non esistono fattori di rischio clinico standard che possano fornire le informazioni prognostiche derivate dall’espressione dei geni tumorali. Il test ha dimostrato di differenziare i pazienti con rischio basso, intermedio e alto in tutti gli stati di malattia. Lancet, 2012; 379(9818):823-32
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