Ema, cautela in prescrizione di terapia antiosteoporosi

Al termine della revisione del profilo di sicurezza di due farmaci contenenti ranelato di stronzio, il Chmp dell’Ema ha concluso che questi medicinali rimangano un importante trattamento per le donne con osteoporosi, ma che, al fine di gestire meglio i rischi associati, sono necessarie delle modifiche agli avvisi per i prescrittori. La revisione è stata avviata quando uno studio condotto in Francia aveva rilevato 199 gravi reazioni avverse riportate con questi medicinali. Circa la metà di queste erano eventi di tromboembolismo venoso (Tev), e circa un quarto era relativo a reazioni cutanee. La revisione sulla sicurezza ha evidenziato che il rischio Tev è maggiore in chi ne ha sofferto in passato e così come nei pazienti che sono temporaneamente o permanentemente immobilizzati, pertanto in questi i medici non devono prescriverlo e devono rendere i pazienti consapevoli del tempo di insorgenza e dei probabili segni e sintomi di reazioni cutanee. Inoltre, il proseguimento della terapia va rivalutata in pazienti sopra gli 80 anni di età.

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