Chirurgia per l’alluce rigido: revisione delle tre metodiche
Tutte e 3 le procedure chirurgiche in uso per il trattamento dell’alluce rigido allo stadio finale (artrodesi, emi-impianto metallico, artroplastica selettiva) sono opzioni valide. È la conclusione di una revisione multicentrica retrospettiva sugli esiti a lungo termine conseguiti con le tre metodiche, effettuata da Paul J. Kim, del Georgetown university hospital di Washington (Usa), e collaboratori. Nello studio sono stati presi in esame 158 soggetti (di cui 105 femmine) sottoposti a una delle 3 tecniche chirurgiche. L’indice di massa corporea (Bmi) era significativamente differente nei tre gruppi: in particolare, era inferiore nel gruppo emi-impianto rispetto agli altri due. A un follow-up di circa 159 settimane dall’intervento effettuato, non si sono riscontrate differenze statisticamente significative negli outcome soggettivi (dolore, funzionalità, allineamento) misurati tramite due appositi questionari (American college of foot and ankle surgeon’s first metatarsophalangeal joint and first ray scoring scale, e Hallux metatarsophalangeal scale of the american orthopedic foot and ankle society). Si è inoltre evidenziato un alto grado di correlazione tra le due scale di valutazione. Le valutazioni clinica e radiografica, infine, hanno dimostrato che la metatarsalgia è il più comune reperto nel gruppo artrodesi (9,8%), l’eccessiva crescita ossea nel giunto interessa soprattutto il gruppo emi-impianto (28,3%) e l’alluce flottante coinvolge particolarmente i soggetti con artroplastica selettiva (30,9%).
J Foot Ankle Surg, 2011 Sep 29. [Epub ahead of print]
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