Antidepressivi sicuri ed efficaci nei parkinsoniani

In uno studio randomizzato controllato con placebo condotto in 20 centri negli Stati Uniti, in Canada e a Porto Rico, sia la paroxetina sia la venlafaxina a rilascio prolungato hanno migliorato in modo significativo la depressione in pazienti con malattia di Parkinson. Entrambi i farmaci hanno mostrato un buon profilo di sicurezza, sono stati ben tollerati e non hanno peggiorato le funzioni motorie. Dei 115 soggetti inclusi nello studio – condotto da Irene H. Richard, della University of Rochester, e collaboratori – 42 sono stati trattati con paroxetina (un inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina – Ssri), 34 con venlafaxina (inibitore della ricaptazione della serotonina-norepinefrina – Snri) a rilascio prolungato, mentre ai rimanenti 39 è stata somministrata una sostanza placebo. La scala di Hamilton per la depressione (Ham-D) è stata scelta come indice di controllo durante le 12 settimane dello studio, di cui le prime 6 sono servite per l’aggiustamento del dosaggio e le 6 successive per la terapia di mantenimento. Il dosaggio massimo giornaliero dei farmaci è stato di 40 mg per la paroxetina e di 225 mg per la venlafaxina XR. Il primo farmaco si è associato a una riduzione media di 6,2 punti nell’Ham-D e il secondo di 4,2 punti rispetto a quanto registrato nel gruppo placebo. L’efficacia non si è accompagnata a nessuna conseguenza negativa sulle funzionalità motorie dei pazienti.

Neurology, 2012; 78(16):1229-36

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