L’acromionplastica non è sempre necessaria
Uno studio prospettico su 120 pazienti con lesioni di piccole o medie dimensioni alla cuffia dei rotatori, mostra che l’approccio chirurgico artroscopico produce un miglioramento dei sintomi e della funzionalità con o senza acromionplastica. Le ricercatrici coreane della Ewha womans university di Seul hanno suddiviso in modo randomizzato i partecipanti in due gruppi e hanno sottoposto metà di loro a riparazione artroscopica della cuffia dei rotatori con acromionplastica (gruppo I) e l’altra metà senza (gruppo II) per poi valutare, 35 mesi dopo l’intervento chirurgico, l’eventuale persistenza di dolore, il range of motion e la soddisfazione dei pazienti. Nelle due coorti, l’età media era simile (57,8 nel gruppo I e 55,8 nel gruppo II), così come le dimensioni medie delle lesioni (rispettivamente di 14,6 mm e 15,3 mm). L’acromion era presente nelle sue diverse forme – piatta, curva o uncinata – ma sono stati esclusi a priori i soggetti con sperone acromiale. In entrambi i gruppi il risultato clinico della riparazione della cuffia dei rotatori è stato ottimo e non si sono registrate differenze significative nella sintomatologia dolorosa, nel range of motion e nella risposta ad altri test funzionali. Sottoposti a risonanza magnetica per valutare la guarigione del tendine, la percentuale di rirottura è stata del 17% tra i pazienti a cui era stata praticata l’acromionplastica e del 20% nell’altro gruppo. Le autrici ne concludono che, «se le lesioni non sono molto estese e non c’è sperone acromiale, l’acromionplastica può non essere necessaria nella procedura di trattamento chirurgico artroscopico».
Arthroscopy, 2012; 28(5):628-35
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