Alto rischio cardiovascolare: nessun beneficio da omega3

Per verificare se l’assunzione giornaliera di un grammo di acidi grassi polinsaturi (Omega-3) potesse prevenire le principali complicanze in una popolazione ad alto rischio cardiovascolare, è stata realizzata la ricerca “Rischio e prevenzione”, da un team multidisciplinare italiano. Lo studio, condotto su più di 12.000 pazienti, con una età media di 64 anni, di cui il 39% donne, seguiti per 5 anni, ha evidenziato che un trattamento farmacologico con Omega-3 non comporta vantaggi specifici in termini di riduzione di mortalità ed ospedalizzazione per motivi cardiovascolari. La ricerca è stata possibile grazie alla partecipazione di 860 medici di medicina generale, distribuiti in tutta Italia, in collaborazione con l’Irccs Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, il Consorzio Mario Negri sud, il Centro studi e ricerche in Medicina generale e altre associazioni. In pratica la supplementazione di omega 3 in contesti di buona assistenza medica non ha apportato vantaggi clinici. «Con i suoi risultati ed i suoi protagonisti» afferma Carla Roncaglioni dell’Irccs Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri «lo studio può e deve essere considerato un paradigma provocatorio in questi tempi di crisi: per produrre conoscenze innovative e rilevanti, per ridurre i carichi assistenziali e aumentare l’efficienza economica non sono necessari solo tagli, ma anche progettualità capace di fare della medicina pubblica, anche quella tanto a rischio di impiegatizzazione della medicina generale, la partner ideale di istituzioni indipendenti nel comune laboratorio di ricerca del Servizio sanitario nazionale».

N Engl J Med 2013; 368: 1800-8

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