Nuovo test per la steatosi non alcolica

Il pannello ELF, un nuovo metodo per la verifica della steatosi epatica non alcolica, pu? aiutare a ridurre la necessit? di biopsie epatiche dell’88 percento. Il rilevamento della fibrosi nei casi di steastosi non alcolica ? importante per la prognosi e la stratificazione dei pazienti ai fini degli interventi terapeutici emergenti. Il pannello ELF ha dimostrato una buona accuratezza diagnostica, e l’aggiunta di semplici marcatori convalidati ne incrementa la performance diagnostica in vari stadi della fibrosi, il che facilita la stratificazione dei pazienti. Il vero potenziale dei marcatori sierici non verr? realizzato finch? non verranno pubblicati studi longitudinali che li valutino in relazione agli esiti clinici. La capacit? di valutare progressione, regressione e risposta alla terapia tramite marcatori sierici fornirebbe al medico valide informazioni per supportare le decisioni gestionali. (Hepatology. 2008; 47: 455-60)

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Indicatori sopravvivenza CA colon

L’esame di un ampio numero di linfonodi nei pazienti con tumore del colon dopo la colectomia non influenza i tassi di sopravvivenza: bench? diverse organizzazioni abbiano recentemente indicato l’esame di almeno 12 linfonodi quale standard per la performance ospedaliera, e ci? sia stato raccomandato quale indicatore della qualit? dell’ospedale, un recente studio ha rivelato che l’esame di un elevato numero di linfonodi non incrementa il rilevamento di pazienti con tumori linfonodo-positivi o i tassi di chemioterapia adiuvante. I medici dovrebbero aderire a linee guida chirurgiche ed oncologiche chiare e lavorare insieme ai patologi per assicurare uno staging adeguato: le implicazioni del presente studio sono per ospedali, finanziatori e legislatori, in quanto ? stato dimostrato che l’implementazione su vasta scala di questo indicatore di qualit? non aggiunge nulla agli esiti del paziente. In ogni caso, l’uso degli indicatori di qualit? in generale ? probabilmente costruttivo, bench? alcune di queste strategie manchino di basi comprovate inappuntabili. (JAMA. 2007; 298: 2149-54)

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Reflusso: ecografia non definitiva per la diagnosi

L’ecografia transcutanea cervicale dell’esofago ? informativa nei soggetti adulti in cui si sospetta una patologia da reflusso gastroesofageo, ma comunque essa non sostituisce il monitoraggio del pH di 24 ore e la manometria esofagea. L’ecografia pu? fungere da tecnica complementare nella stima del reflusso prossimale, del reflusso gastroesofageo e dei disordini della motilit? esofagea che possono causare problemi nel transito del bolo. Essa ? comunque una tecnica non invasiva, prontamente disponibile, ripetibile, economica, rapida ed altamente sensibile nella diagnosi del reflusso gastroesofageo in bambini e neonati. L’ecografia esofagea cervicale transcutanea risulta in ogni caso utile quale strumento pre-diagnostico per la stima del reflusso o di patologie manometriche nel 71,1 percento dei pazienti. (World J Gastroenterol 2007; 13: 5245-52)

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Hcv, trattamento possibile negli psichiatrici

La terapia interferonica nei pazienti con infezione da Hcv potrebbe causare sintomi psichiatrici e peggiorare quelli di pazienti con patologie psichiatriche gi? presenti, ma comunque, con l’assistenza appropriata, il trattamento pu? comunque avere successo. E’ noto che il trattamento con interferone causa depressione nel 20 percento dei pazienti senza una storia di disordini psichiatrici, ed uno studio precedente aveva rilevato che pi? dell’85 percento dei soggetti con infezione da Hcv ha anche una storia di disordini psichiatrici o abuso di sostanze. E’ comunque necessario usare attenzione nel selezionare i candidati alla terapia, dato che il trattamento inappropriato dei pazienti con depressione scarsamente controllata pu? essere pericoloso dato il rischio di riacutizzazioni dovute all’interferone. Il trattamento dovrebbe essere effettuato in stretta collaborazione con gli psichiatri, gli specialisti di abusi di sostanze ed altro personale di supporto idoneo. (Am J Gastroenterol 2007; 102: 2426-36)

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Ca pancreatico: flavonoli riducono il rischio

I flavonoli potrebbero avere un effetto protettivo contro lo sviluppo di tumori pancreatici. I flavonoli sono una classe di flavonoidi, i polifenoli, che sono ubiquitari nei cibi di origine vegetale e possono esercitare effetti oncoprotettivi, ma i dati in merito dagli studi sulla popolazione umana sono scarsi e sono stati inficiati primariamente da una mancanza di copertura dei flavonoli, e dei flavonoidi in generale, nei database sulla composizione dei cibi. Il fumo aumenta lo stress ossidativo, ed espone ad una grande quantit? di elementi cancerogeni: l’azione dei flavonoli quali antiossidanti o modulatori dell’espressione degli enzimi basati sul citocromo P-450 coinvolti nell’attivazione dei cancerogeni potrebbe spiegare la maggiore riduzione del rischio osservata nei fumatori. (Am J Epidemiol 2007; 166: 924-31)

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C. Difficile rischioso per l’intestino infiammato

La colite da Clostridium difficile nei pazienti ospedalizzati raddoppia il rischio di mortalit?, ma nei pazienti con questo tipo di infezione portatori di malattie infiammatorie intestinali il rischio di morte ? aumentato quasi di nove volte. Questa tendenza ? pi? accentuata nei pazienti con rettocolite ulcerosa che in quelli con morbo di Crohn. Il significativo carico per la sanit? pubblica associato al C. difficile nella popolazione con malattie infiammatorie intestinali necessita di un uso prudente degli antibiotici in questa popolazione onde diminuire l’incidenza di questa complicazione. Il riconoscimento precoce e la pronta istituzione di un trattamento appropriato sono essenziali per migliorare gli esiti. (Gut online 2007, pubblicato l’1/10)

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Reflusso gastro-esofageo – esperienza nella pratica quotidiana

Il reflusso gastro-esofageo ? uno dei pi? comuni disturbi incontrati nella pratica medica quotidiana, con molte guidelines disponibili per la diagnosi e trattamento.
La prevalenza e l? incidenza sono in crescita: in dieci anni ed il numero ridotto di pazienti con forme gravi ? indicativo di un accresciuta attenzione verso questo disturbo.
I bruciori di stomaco ed il rigurgito sono segni della patologia. ?Il punteggio sintomatologico nei pazienti con forme moderate ? significativamente pi? alto che nei pazienti che presentano esofagiti gravi, NERD o esofago di Barrett:?E’ anche maggiore il reflusso, e la disfagia ? spesso il solo sintomo presente nell?esofagite grave.
Pazienti con esofagite hanno un punteggio significativamente pi? elevato che nei pazienti con esofago di. Barrett.
I punteggi di bruciore e rigurgito acido sono significativamente pi? alti nell?esofagite da reflusso.
L?obiettivo primario del trattamento ? la completa remissione clinica e prevenzione delle complicanze a lungo termine.
In uno studio con un follow-up da 4.5 a 7.5 anni in pazienti con esofagite da reflusso veniva rilevato che l? 85% usava una terapia acido-soppressivo, principalmente su base giornaliera, ma la maggioranza non era completamente? libera da reflusso. Nonostante il grado di esofagite da reflusso sia correlato con il rischio di ricaduta, anche i pazienti nei quali inizialmente venivano diagnosticati gli stadi pi? gravi (gradi III e IV) non usavano pi? i farmaci.
Il trattamento di queste patologie da reflusso con antiacidi ? uno dei maggiori fattori di spesa nel budget sanitario di tutte le nazioni, e possibili tagli potrebbero essere effettuati nelle terapie di mantenimento: per questa ragione sono necessarie ulteriori? valutazioni dei risultati delle terapie in casi di terapie croniche di mantenimento e delle guidelines da seguire per la terapia di mantenimento o per quella on-demand.

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Endoscopia capsulare identifica metastasi da melanoma nel tenue

L’endoscopia capsulare pu? rilevare la presenza e l’estensione delle metastasi nell’intestino tenue di pazienti con melanoma maligno. Questo fenomeno potrebbe essere pi? comune di quanto osservato in precedenza. E’ ancora presto per incorporare questo esame nel processo di stadiazione del melanoma, ma esso dovrebbe essere praticato in tutti i pazienti con segni di un possibile coinvolgimento del tenue, ed in particolare in presenza di anemia da deficit di ferro, emorragie o dolori addominali. Analogamente, se la PET o altre indagini suggeriscono la possibilit? di un coinvolgimento del tenue, l’endoscopia capsulare andrebbe praticata prima di altri interventi chirurgici se indicato. (Am J Gastroenterol 2007; 102: 1204-8)

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Ipertensione portale: evidenti disparit? razziali nella gestione delle complicaz

Sussistono evidenti disparit? razziali nel trattamento dei pazienti ospedalizzati con cirrosi complicata da ipertensione portale. I medici dovrebbero essere consapevoli che sussistono differenze negli esiti fra le minoranze, che si tratti di un ambiente ospedaliero universitario o comunitario: queste osservazioni andrebbero prese seriamente, ed ? necessario collaborare con l’amministrazione ospedaliera per costituire comitati multidisciplinari per il monitoraggio periodico di questi esiti. Il fenomeno ? stato riscontrato negli USA dove le disparit? razziali negli esiti dell’assistenza sanitaria sono un argomento che gli autori definiscono “marginalizzato” per via della delicatezza dell’argomento che non ne consente il pubblico dibattito. (Hepatology 2007; 45: 1282-9)

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Cirrosi epatica: scala MELD predice mortalit? dopo chirurgia

Nei pazienti cirrotici sottoposti a varie procedure chirurgiche, la mortalit? a breve e lungo termine pu? essere prevista dalla gravit? della patologia epatica, riflettuta dalla scala MELD. Altri fattori sono rappresentati da et? e comorbidit?. Gli attuali metodi di previsione della mortalit? postoperatoria nei pazienti cirrotici sono subottimali, e l’utilit? del modello MELD nella previsione della mortalit? postoperatoria era finora sconosciuta se non nei trapianti di fegato. I dati del presente studio possono essere utilizzati nella determinazione del rischio di mortalit? operatoria, e nella selezione dei casi in cui le procedure chirurgiche elettive possono essere rimandate sin dopo il trapianto di fegato. (Gastroenterology 2007; 132: 1261-9)

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