Stop al ciclo

Era inevitabile. La questione del ciclo mestruale ? da sempre controversa e le stesse donne hanno un rapporto di odio-amore con il periodo mensile. Chi ritiene che il ciclo sia un?inutile fonte di sofferenza e chi invece lo ritiene un simbolo di fertilit? e salute. Era inevitabile, cos?, che la prospettiva di una pillola che elimini del tutto le mestruazioni generasse controversie e accesi dibattiti. Ed ? proprio questa ambivalenza ad aver generato un certo imbarazzo anche nella Food and Drug Administration, che alla fine, ? cronaca di questa settimana, ha dato l?approvazione definitiva al farmaco. Subito negli Stati Uniti si ? infatti levata alta la voce di molte donne che non approverebbero una simile pillola. E non senza argomenti. Il New York Times ne ha parlato in un recente articolo.

Come un interruttore

Il ciclo, ha dichiarato Christine Hitchcock, ricercatrice presso la University of British Columbia, ? la manifestazione esteriore di un processo ormonale che avviene all?interno del corpo. E l?idea di poter spegnere o accendere il corpo con un interruttore ? preoccupante, secondo la ricercatrice. Del resto, spiegano gli oppositori, simili rimedi anticoncezionali hanno avuto scarso successo in passato. E? il caso di Seasonal la pillola in commercio dal 2003 che consente di avere solo 4 cicli mestruali all?anno. L?ideale per le sportive o per le modelle, ma in generale, per chiunque abbia la necessit? di risolvere drasticamente tutto quello che la mestruazione comporta. Ma la pillola non ha avuto il successo sperato. Quella in arrivo per?, promette ancora di pi?, visto che Lybrel, questo il suo nome, pu? essere assunta ininterrottamente 365 giorni l?anno con il risultato di bloccare del tutto le mestruazioni. Secondo le indagini condotte dall?azienda produttrice, Wyeth, i due terzi delle donne avrebbero interesse a dire basta al ciclo. L?idea ? che le donne siano troppo impegnate al giorno d?oggi e abbiano poco tempo per preoccuparsi delle mestruazioni. E i rischi?

Quali rischi

Secondo gli studi ad oggi disponibili non ci sarebbero rischi particolari, se non quelli che comporta l?assunzione della normale pillola contraccettiva. Ma come sempre in questi casi mancano i dati sui rischi a lungo termine, in particolare di tumore al seno, e quindi forse ci vorrebbe pi? cautela. Anche perch?, come ribadisce Giovanna Chesler, docente di cinema alla Uuniversity of California di San Diego, che sull?argomento ha anche girato un documentario, ?Period: the end of menstruation??, le donne non sono malate e non ha senso sopprimere per 30 o 40 un anni un fenomeno naturale. Il marketing aziendale punta alle donne che soffrano dei sintomi in modo particolarmente pesante e che, sempre secondo Wyeth, vivono male la loro quotidianit?, hanno una ridotta attivit? fisica e anche sessuale, indossano abiti scuri e stanno di pi? a casa. Un quadro desolante cui l?azienda vorrebbe ovviare con la nuova pillola, per la quale si ventilano entrate nell?ordine dei 250 milioni di dollari annuali. Un quadro tutt?altro che desolante, invece, per l?azienda. D?altro canto c?? anche chi nel ciclo mensile vede degli aspetti positivi. Nei sondaggi il 50% delle donne si dicono sollevate dall?appuntamento mensile, perch? significa che non sono incinte. Quasi un quarto lo considera parte indispensabile dell?identit? femminile. Infine il New York Times ricorda come Anna Frank nel suo diario scherzasse sulle mestruazioni, considerandole ?il mio dolce segreto, tra tanto dolore, cattiveria e fastidio?. Un particolare, infine, potrebbe far riflettere: i pi? entusiasti all?idea di questa pillola sembrano i consulenti uomini di Wyeth. Vorr? dire qualcosa?

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L’ovaio policistico?spinge il rischio di?leiomiomi

Le donne con sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) presentano un aumento del rischio di leiomiomi uterini. Il presente studio ? stato il primo a riportare una simile associazione fra due patologie che sono comuni nelle donne in et? fertile, ma non ? possibile escludere la possibilit? che l’associazione sia dovuta all’incremento della sorveglianza medica sulle donne con PCOS. Se altri studi confermeranno questa associazione, ci? suggerirebbe che le donne con PCOS potrebbero trarre beneficio da uno stretto monitoraggio per la presenza di fibromi uterini oltre ad altre patologie comunemente associate alla PCOS, fra cui obesit?, diabete e tumori endometriali. (Fertil Steril 2007; 87: 1108-15)

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Concepimento non influenzato da precedente uso contraccettivi orali

27 Giu 2007 Ginecologia

L’uso passato di contraccettivi orali non rende pi? difficile alle donne lo sviluppo di una gravidanza. I dati di pochi studi preliminari avevano suggerito che le donne potrebbero trovare pi? difficile sviluppare gravidanze dopo l’uso di questi farmaci, ma studi pi? recenti non hanno rivelato alcuna differenza nei tassi di gravidanza ad un anno fra le donne che hanno assunto in passato contraccettivi orali e quelle che non ne hanno mai usati. Il presente studio ha dunque sfatato alcune concezioni errate sull’uso dei contraccettivi orali, ed ora il problema consiste nel trovare un modo per diffondere le idee giuste. (Obstet Gynecol. 2007; 109 (4 [suppl]): 3S)

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Tassi isterectomia pi? elevati nelle donne con Hiv

26 Giu 2007 Ginecologia

Rispetto alle donne a rischio sieronegative, quelle con Hiv presentano un maggior rischio di essere sottoposte ad isterectomia, anche se tale differenza non raggiunge la significativit?. Vi erano gi? state alcune indicazioni in tal senso in precedenza. Le neoplasie cervicali sono pi? comuni nelle donne con Hiv, ma non vi sono differenze significative nelle indicazioni chirurgiche. Nonostante l’ampio numero di pazienti esaminate nello studio, il numero assoluto di quelle sottoposte ad isterectomia rimane limitato, e rimane molto da accertare. In questo campione, comunque, ? ancora in corso il monitoraggio per eventuali isterectomie. (J Acqir Immune Defic Syndr 2007; 44: 566-8)

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Allattamento migliora profilo metabolico materno

26 Mag 2007 Ginecologia

L’allattamento pu? controbilanciare alcuni degli impatti negativi della gravidanza sui livelli di colesterolo HDL. Esso infatti rappresenta un fattore comportamentale modificabile che potrebbe essere di beneficio nelle donne riducendo il loro rischio di malattie cardiovascolari e diabete nel futuro. Le donne che non allattano e quelle che lo fanno per meno di tre mesi vanno incontro ad una diminuzione del colesterolo HDL che equivale ad un incremento del rischio cardiovascolare del 14-21 percento, ma l’allattamento pu? attenuare questo fattore di rischio metabolico dopo la gravidanza, ed i suoi effetti divengono evidenti dopo lo svezzamento del bambino. (Obstet Gynecol 2007; 109: 729-38)

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Menopausa: terapia ormonale non controindicata

La terapia ormonale nelle donne in menopausa non dovrebbe spaventare tanto quanto fa attualmente, almeno dopo pochi anni dall’ultimo ciclo che presentano gravi sintomi menopausali. Nelle donne pi? anziane la questione ? pi? complessa: bench? vi siano meno donne di questa et? che richiedano la terapia ormonale, alcune di esse presentano sintomi menopausali per molti anni, o ne hanno accusati negli ultimi anni dopo aver sospeso la terapia, e desiderano sapere se ? possibile riprendere la terapia. Va tenuto conto per? del fatto che queste donne sono a maggior rischio assoluto di tumori e cardiopatie, e quindi si deve trattare di una decisione personale che scaturisca dalla valutazione di rischi e benefici. Inizialmente, ? opportuno iniziare la terapia al minimo dosaggio possibile, per poi aumentarlo solo se non si ottiene l’alleviamento dei sintomi. Non sono state effettuate raccomandazioni sulla durata della terapia ormonale: essa piuttosto va effettuata coerentemente con ne necessit? e gli scopi della paziente sulla base del suo profilo di rischio. (Menopause online 2007, pubblicato il 2/2)

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La Metformina: un farmaco ovulatorio di primo impiego nelle donne con policistos

23 Mar 2007 Ginecologia

La resistenza all?insulina rappresenta un?importante condizione correlata alla sindrome dell?ovaio policistico, detta anche policistosi ovarica.

La resistenza all?insulina e l?iperinsulinemia compensatoria contribuiscono all?anovulazione, all?iperandrogenismo, all?infertilit? e alla perdita precoce della gravidanza, nelle donne con sindrome dell?ovaio policistico.

Le attuali evidenze sono a sostegno dell?impiego della Metformina nel trattamento dell?anovulazione correlata alla policistosi ovarica sia in monoterapia che in associazione con il Clomifene nelle pazienti con resistenza al Clomifene.

Inoltre, ? recentemente emerso che i sensibilizzatori dell?insulina possono anche avere un ruolo nel ridurre il rischio di perdita precoce della gravidanza.

I sensibilizzatori dell?insulina disponibili sul mercato sono: Metformina ( Glucophage ), Rosiglitazone ( Avandia ) e Pioglitazone ( Actos ).

Rispetto ai tiazoledinedioni ( detti anche glitazoni ), la Metformina ? il farmaco pi? studiato nella sindrome dell?ovaio policistico. Inoltre presenta un pi? favorevole profilo di sicurezza in corso di gravidanza.
La Metformina rappresenta, quindi, il farmaco ovulatorio di primo impiego nelle donne con policistosi ovarica.

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Infezioni placentari connesse a nascita pretermine maschile

13 Mar 2007 Ginecologia

Nei parti pretermine, ? molti pi? probabile che le colture placentari presentino segni di infezione se il neonato ? maschio. L’eziologia di molti dei casi di parto pretermine ? sconosciuta, e finora anche i peggiori esiti della gravidanza in caso di neonato maschio non erano stati spiegati. In base al presente studio, l’unica significativa differenza istologica fra le placente collegate a neonati di sesso maschile o femminile consiste nell’infiltrazione cellulare linfoplasmacitaria deciduale, molto pi? elevata in caso di neonato di sesso maschile: ci? suggerisce che le reazioni immuni della madre verso il tessuto fetale potrebbero essere pi? comuni nei feti maschi. (Am J Obstet Gynecol 2006; 195: 1533-7)

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Infertilit? ovulatoria: assunzione acidi grassi trans aumenta il rischio

11 Mar 2007 Ginecologia

Le donne che assumono elevate quantit? di acidi grassi trans anzich? carboidrati o grassi insaturi presentano un aumento del rischio di infertilit? ovulatoria. L’attivazione farmacologica del recettore PPAR-gamma migliora la funzionalit? ovulatoria nelle donne con sindrome dell’ovaio policistico, ed acidi grassi specifici nella dieta possono influenzare l’attivit? di questo recettore. I risultati del presente studio non differiscono in base a caratteristiche della paziente quali et?, parit?, uso di contraccettivi orali nel passato, fumo, BMI, durata del ciclo mestruale o presenza di manifestazioni cliniche di eccesso di androgeni. Dato che queste associazioni non sono mai state riportate prima, esse dovrebbero essere replicate in ampi studi su coppie che stanno pianificando una gravidanza. Dato che ? probabile che la sostituzione degli acidi grassi trans con olii vegetali non idrogenati riduca il rischio di coronaropatie e diabete di tipo 2, le donne che pianificano una gravidanza dovrebbero prendere in considerazione questa strategia che ridurrebbe anche il loro rischio di infertilit?. (Am J Clin Nutr. 2007; 85: 231-7)

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Elevati livelli di omocisteina materni connessi a schizofrenia

25 Feb 2007 Ginecologia

Elevati livelli di omocisteina nel terzo trimestre di gravidanza sono associati ad un aumento del rischio di sviluppo di schizofrenia nella prole. I dati del presente studio potrebbero avere importanti implicazioni per la comprensione delle cause di schizofrenia che influenzano il cervello nel periodo prenatale. Elevati livelli di omocisteina sono connessi ad anomalie nella funzionalit? placentare ed a complicazioni della gravidanza. L’omocisteina potrebbe avere degli effetti sulla struttura e funzionalit? del cervello, oppure portare a lievi danni nelle strutture vascolari della placenta che compromettano l’apporto di ossigeno al feto. Se il legame causale dovesse essere confermato, si potrebbe giungere alla prevenzione di alcuni casi di schizofrenia tramite misure relativamente semplici come l’integrazione dell’acido folico nella parte terminale della gravidanza. (Arch Gen Psychiatry 2007; 64: 31-9)

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