Lo status HER-2 ? un forte fattore predittivo di sopravivenza nelle pazienti con metastasi cerebrali da tumore mammario. L’incremento della disponibilit? di opzioni terapeutiche nelle donne con tumori HER-2-positivi ha migliorato la sopravivenza nei casi di tumore mammario metastatico, ma i fattori prognostici riconosciuti non hanno ancora preso in considerazione questo parametro. La sopravvivenza media delle pazienti con malattia “tripla negativa” ? di circa quattro mesi, contro gli 11 mesi di quella delle altre pazienti. Lo status HER-2, il numero di metastasi cerebrali e lo status della malattia locale sono i soli fattori predittivi indipendenti della sopravvivenza. La sopravvivenza complessiva comunque risulta leggermente migliorata rispetto ai casi registrati fra gli anni ’80 e ’90, il che suggerisce un miglioramento delle terapie. Sono comunque ancora necessari trattamenti migliori, in quanto pi? della met? delle pazienti osservate sono decedute a causa della progressione del CNS. (Cancer 2008; 112: 2359-67)
Uno studio prospettico, osservazionale, ha raccolto informazioni sui cambiamenti associati al controllo del ciclo, dismenorrea, condizioni cutanee correlate agli androgeni, e sulla tollerabilit? in un?ampia coorte di donne, che sono passate dal loro contraccettivo orale all?associazione di Clormadinone acetato( 2 mg ) ed Etinil Estradiolo ( 0.03 mg ) ( Belara ).
Su un totale di 20.897 donne, che avevano partecipato allo studio, 16.781 erano passate ad assumere Belara.
Il disturbo pi? frequente, che ha indotto a cambiare l?anticoncezionale, ? stata la seborrea / acne, che ha interessato il 41% delle donne, seguito da: irregolarit? del ciclo ( 18.8% ), cefalea ( 15.9% ), tensione mammaria ( 15.1% ), amenorrea ( 14.9% ), spotting ( 12.8% ), e dismenorrea ( 11.7% ). Dopo il passaggio a Belara, i sintomi sopra riportati si sono ridotti in modo sensibile o sono scomparsi in un ampio numero di donne. La grande maggioranza delle donne, che ha partecipato allo studio, ha assegnato al trattamento con Belara un giudizio molto buono o buono riguardo alla tollerabilit? e allo stato di benessere. L?80.5% delle donne ha dichiarato di essere pi? soddisfatta, o anche molto pi? soddisfatta, di Belara, rispetto al precedente contraccettivo ( nella maggioranza dei casi un progestinico del tipo Nortestosterone ). L?assunzione di Belara ha determinato effetti positivi sullo stato di benessere e sulle condizioni cutanee nelle donne che avevano deciso di sostituire il proprio contraccettivo perch? non soddisfatte. I risultati dello studio osservazionale hanno mostrato che il contraccettivo Belara ? ben tollerato, fornisce stabilit? del ciclo, ed ? efficace nel diminuire la dismenorrea ed altri disturbi correlati al ciclo. Schramm G, Heckes B, Contraception 2007; 76: 84-9
Uno studio ha documentato malformazioni in un neonato, sottoposto a trapianto di rene, che aveva assunto Micofenolato Mofetile ( CellCept ), un immunosoppressore.
Quasi 14.000 neonati sono stati sottoposti a trapianto d?organo, soprattutto trapianto di rene, nel mondo. Gli immunosoppressori sono impiegati per prevenire, inibire o ridurre, la naturale reazione contro tessuti estranei; tuttavia questi farmaci presentano importanti effetti indesiderati.
L?FDA ( Food and Drug Administration ) suddivide gli immunosoppressori in 4 categorie ( A, B, C e D ) riguardo alla tossicit? nei confronti del feto. Il Micofenolato Mofetile ? stato spostato in classe D ad indicare che il farmaco non deve essere impiegato in gravidanza.
Gli immunosoppressori sono anche somministrati a donne con gravi malattie autoimmuni, come il lupus eritematoso sistemico. Tre dei 10 bambini con malformazioni, descritti in letteratura, sono nati da madri che erano in trattamento con Micofenolato Mofetile a causa di nefrite lupica.
Medici dell?Hospital Universitario Materno-Infantile La Fe a Valencia, in Spagna, hanno descritto il caso di una donna di 25 anni che era stata sottoposta a due trapianti di rene. Dopo il secondo trapianto, la donna aveva assunto farmaci immunosoppressori, Tacrolimus ( Protopic ) e Micofenolato Mofetile. Due anni pi? tardi, la donna ? divenuta gravida ed il Micofenolato Mofetile ? stato sospeso alla 10.a settimana di gestazione, mentre il Tacrolimus ? stato mantenuto.
La donna ha partorito una bambina con labiopalatoschisi e difetti alla mandibola, occhi ed orecchi, tra cui l?assenza dei canali uditivi esterni.
Le caratteristiche dei difetti riscontrati in questa bambina sono molto simili a precedenti segnalazioni di difetti alla nascita nei neonati esposti al Micofenolato Mofetile durante la vita fetale. Sebbene i difetti oculari non siano stati prima osservati negli esseri umani, studi su animali ( ratti e conigli ) avevano mostrato malformazioni oculari dopo esposizione al Micofenolato Mofetile.
La nascita pretermine ? una delle principali cause di morbilit? e mortalit? infantile. Tuttavia ci sono pochi dati riguardo allo stato di salute nel lungo periodo tra le persone nate pretermine.
Uno studio, coordinato da Ricercatori della Duke University Medical Center a Durham negli Stati Uniti, si ? posto l?obiettivo di determinare gli effetti nel lungo periodo della nascita pretermine sulla sopravvivenza, sulla riproduzione e sulla nascita pretermine della successiva generazione.
Lo studio longitudinale, osservazionale, basato sulla popolazione, si ? avvalso dei dati del Medical Birth Registry of Norway 1967-1988, riguardanti 1.167.506 nascite non-gemellari. La coorte ? stata seguita fino al 2002 per la sopravvivenza. Per la valutazione dell?outcome riproduttivo sono state prese in considerazione le nascite comprese tra il 1967 ed il 1976, ed il follow-up ? stato fino al 2004.
La percentuale dei soggetti nati pretermine ? risultata pi? alta tra i maschi ( 5.6% ) che tra le femmine ( 4.7% ).
I soggetti pretermine hanno presentato un aumentato rischio di mortalit? nel corso dell?infanzia.
Per i maschi nati dopo 22-27 settimane di gestazione, la percentuale di mortalit? era pari a 1.33% e 1.01% per la morte infantile precoce e tardiva, con rischi relativi ( RR ) di 5.3 e 7.0, rispettivamente. La percentuale di mortalit? per le femmine nate nel periodo 22-27 settimane, era pari all?1.71% per la morte infantile precoce, con un RR di 9.7; non sono state osservate morti infantili tardive.
Per la nascita pretermine compresa tra 28 e 32 settimane, la mortalit? infantile precoce e tardiva tra i maschi era pari a 0.73% e 0.3%, con RR di 2.5 e 2.3, rispettivamente. Le femmine nate dopo 28-32 settimane di gestazione non hanno presentato un significativo aumento del rischio di mortalit? infantile.
La riproduzione ? risultata diminuita per i soggetti nati pretermine.
Per gli uomini e le donne nati tra la 22.a e la 27.a settimana, la riproduzione assoluta era 13.9% e 25%, con RR di 0.24 e 0.33, rispettivamente. Per quelli nati tra la 28.a e la 32.a settimana, la riproduzione assoluta era pari al 38.6% e 59.2% per gli uomini e le donne, con RR di 0.7 e 0.81, rispettivamente.
Le donne pretermine, ma non gli uomini, erano ad aumentato rischio di avere prole pretermine. Swamy GK et al, JAMA 2008; 299: 1429-1436
La somministrazione di Peginterferone alfa e Ribavirina negli adulti con epatite C cronica, rappresenta la terapia standard. Tuttavia questo regime terapeutico fa sorgere diverse controversie.
Ricercatori dell?University of Medical Sciences a Poznam in Polonia hanno analizzato gli effetti avversi durante il trattamento con Interferone alfa pegilato e Ribavirina nei bambini con epatite C cronica.
Allo studio hanno preso parte 30 bambini con epatite C cronica di et? compresa tra 8 e 19 anni ( in media 13,6 anni ), 9 ragazze e 21 ragazzi.
A tutti i pazienti ? stato somministrato Peginterferone alfa-2b ( PegIntron ) al dosaggio di 1.5 microg/kg, 1 volta a settimana per via sottocutanea, e Ribavirina ( Rebetol ) 15 mg/kg/die, per 48 settimane.
Sono state riscontrate anormalit? nei test di laboratorio ( leucociti, neutrofili, emoglobina ), soprattutto durante le prime settimane di trattamento.
Il livello medio di emoglobina e delle piastrine ? risultato normale, mentre i valori medi di ALT ( alanina aminotransferasi ) si sono normalizzati durante il trattamento.
Dopo 12-16 settimane di terapia gli eventi avversi somatici si sono ridotti in modo significativo.
Lo studio ha mostrato che la somministrazione di Peginterferone alfa e Ribavirina nei bambini con epatite C cronica ? correlata ad effetti avversi caratteristici. E? necessaria la riduzione periodica del dosaggio. Nonostante gli effetti indesiderati, i bambini hanno frequentato la scuola senza difficolt?. Nel corso del trattamento i pazienti devono essere sottosposti ad un costante monitoraggio.
Kowala-Piaskowska A et al, Pharmacoepidemiol Drug Saf 2007; 16: 1095-1103
Lo studio PCPT ( The Prostate Cancer Prevention Trial ) ha riportato una ridotta incidenza di tumore alla prostata, ma un aumento nell?incidenza del tumore prostatico ad alto grado con la Finasteride ( Proscar ), rispetto al placebo.
Ricercatori dell?University of Colorado a Denver negli Stati Uniti, hanno valutato se l?aumento del tumore alla prostata ad alto grado rappresentasse un potenziale effetto della Finasteride sulla morfologia tumorale e sulla dimensione della prostata.
Sono state esaminate le biopsie prostatiche con punteggio Gleason 8-10 ( n=282 con Finasteride; n=306 con placebo ), e con punteggio Gleason 7-10 ( n=282 con Finasteride; n=306 con placebo ).
I cambiamenti ormonali degenerativi nelle biopsie hanno equivalenti tra i gruppi Finasteride e placebo; ma il volume della prostata era inferiore nel gruppo Finasteride ( mediana :25,1 versus 34,4 cm3; P<0,001 ).
I surrogati patologici per l?estensione del tumore erano pi? bassi con la Finasteride che con il placebo, comprendendo la percentuale media dei core positivi ( 34% versus 38%; P= 0,016 ), l?estensione lineare media del tumore [ 4,4 versus 4,8 mm; P=0,19; aggregato: 7,6 versus 9,2 mn; P=0,13 ), la bilateralit? ( 22,8% versus 30,6%; P=0,46 ) e l?invasione perineurale ( 14,2% versus 20,3%; P=0,07 ).
Tra i pazienti sottoposti a prostectomia, l?aumento associato alla Finasteride nella malattia ad alto grado ( punteggio Gleason maggiore o uguale a 7 ) al basale ( 42,7% nel gruppo Finasteride versus 25,4% nel gruppo placebo ; P< 0,001 ) ? diminuito al momento della prostectomia ( 46,4% gruppo Finasteride versus 38,6% gruppo placebo; P=0,10 ).
La biopsia ha permesso di identificare una maggiore proporzione di pazienti con malattia ad alto grado, presente alla prostatectomia, nel gruppo Finasteride che nel gruppo placebo ( 69,7% versus 50,5%; P=0,01 ).
Secondo gli Autori, gli effetti della Finasteride sul volume della prostata e l?inibizione selettiva del tumore a basso grado, piuttosto che gli effetti sulla morfologia tumorale, possono avere contribuito all?aumento dei tumori ad alto grado nel gruppo Finasteride nello studio PCPT. Sebbene l?induzione del tumore ad alto grado non pu? essere esclusa, i risultati hanno indicato che il tumore ad alto grado pu? essere scoperto precocemente ed era meno esteso meno esteso nel gruppo Finasteride che nel gruppo placebo.
Scott Lucia M et al, J Natl Cancer Inst 2007; 99: 1375-1383
La psoriasi generalizzata ? una variante grave ed invalidante di psoriasi. Il trattamento di questa forma di psoriasi ? spesso caratterizzato da effetti indesiderati o da risposte insoddisfacenti.
Etanercept ( Enbrel ) ? una proteina di fusione del recettore umano p75 del fattore di necrosi tumorale con frazione Fc, con un?attivit? antagonista riguardo al TNF-alfa.
Ricercatori dell?Universit? di Roma Tor Vergata, hanno valutato l?efficacia e la sicurezza di Etanercept, a differenti dosaggi, nella psoriasi pustolosa generalizzata.
Sei pazienti, affetti da psoriasi pustolosa generalizzata, non-responder al trattamento convenzionale, hanno ricevuto Etanercept per via sottocutanea ai dosaggi di 25 e 50 mg due volte a settimana per 48 settimane.
E? stato osservato che la somministrazione di Etanercept 50 mg 2 volte a settimana, rappresenta un dosaggio efficace, caratterizzato anche da rapidit? d?azione.
I pazienti, trattati con Etanercept 50 mg per 24 settimane, hanno presentato condizioni stabili.
L?FDA ha informato che Botox e Botox Cosmetic ( Tossina botulinica di tipo A ) e Myobloc ( Tossina botulinica di tipo 2 ) sono risultate associate ad alcuni casi di reazioni avverse tra cui insufficienza respiratoria e morte.
In una prima comunicazione, l?FDA riteneva che le reazioni potevano essere correlate a iperdosaggio.
Non c?? nessuna evidenza che queste reazioni possano essere correlate a difetto dei prodotti.
Le reazioni avverse sono state riscontrate negli impieghi sia approvati che non approvati dall?FDA.
I pi? gravi eventi avversi sono stati osservati nei bambini trattati per spasticit? agli arti, associata a paralisi cerebrale. Il trattamento della spasticit? con la Tossina botulinica, nei bambini e negli adulti, non ? approvato dall?FDA.
Le reazioni avverse appaiono correlate alla diffusione della tossina ad aree distanti dal sito di iniezione e mimano i sintomi del botulismo, che comprende difficolt? nella deglutizione, debolezza e problemi respiratori.
L?FDA sta revisionando i dati di sicurezza provenienti dagli studi clinici, cos? come le segnalazioni post-marketing di eventi avversi.
La nefrite interstiziale ? una ben riconosciuta, ma rara, reazione di ipersensibilit? all’Omeprazolo ( Losec ).
La malattia si manifesta con sintomi non-specifici e non ? comune riscontrare la classica presentazione con febbre, rash ed eosinofilia.
Gli esami di laboratorio possono evidenziare disfunzione renale, ma l’ematuria e la proteinuria possono non risultare significativamente alterate. La diagnosi pu? solo essere confermata dalla biopsia renale.
Nel caso si dovesse manifestare nefrite interstiziale , ? necessario sospendere l’assunzione dell’Omeprazolo ed instaurare un trattamento di supporto. Di norma la terapia ? a base di glucocorticoidi, ma l’efficacia di questo trattamento non ? stato ancora valicato.
L’ADRAC ( Adverse Drug Reactions Advisory Committee ) ha ricevuto 18 segnalazioni in cui la nefrite interstiziale causata dall’Omeprazolo ? stata confermata all’esame bioptico. L’et? media dei pazienti che hanno manifestato questo effetto indesiderato era di 68 anni ( range: 47-86 ) Il tempo medio di insorgenza ? stato di 3 mesi ( range: 12 giorni-12 mesi ). In 7 pazienti la sospensione dell’Omeprazolo ? avvenuta dopo 3 settimane-6 mesi dai primi sintomi di nefrite interstiziale.
I sintomi di presentazione della nefrite interstiziale sono stati: perdita di peso, malessere, febbre e nausea. In un caso era presente poliuria e polidipsia. Un aumento dell’urea e/o della creatinina plasmatica ? stato documentato nella maggior parte dei casi.
L’ADRAC ha anche ricevuto 2 segnalazioni di nefrite interstiziale con il Rabeprazolo ( Pariet ).
Nonostante l’ADRAC non abbia ricevuto segnalazioni di nefrite interstiziale dopo somministrazione di altri inibitori della pompa protonica, questo effetto indesiderato ? riportato nella scheda tecnica dell’Esomeprazolo (Nexium ), Lansoprazolo ( Lansox ) , Pantoprazolo ( Pantopan ).
La nefrite interstiziale ? anche associata all’impiego di antibiotici beta-lattamici, sulfonamidi, diuretici, FANS, Cimetidina, Allopurinolo, Rifampicina
La somministrazione di vitamina D3 a dosi giornaliere di 2000 UI per un anno ? sicura negli adolescenti, e consente di ottenere livelli desiderabili di vitamina D. L’ipovitaminosi D ? prevalente nei giovani di tutto il mondo,ma la sicurezza dell’integrazione della vitamina a dosi che superino le 200 UI giornaliere non era finora nota in questa fascia d’et?. La vitamina D, d’altro canto, ? un ormone essenziale per la crescita e lo sviluppo dell’osso nei bambini e per la salute ossea nell’adulto. E’ dunque necessario modificare le attuali raccomandazioni sull’assunzione di vitamina D non solo nell’adulto, ma anche nel bambino. La sicurezza della somministrazione della vitamina ad alte dosi nell’adolescente ? particolarmente rilevante in vista dei suoi benefici a livello muscoloscheletrico anche in et? pediatrica, e dell’effetto pleiotropico della vitamina su molteplici processi fisiologici e patologici. (J Clin Endocr Metab online 2008, pubblicato il 29/4)